"Inaccettabili i ritardi di Agea nell'erogazione dei fondi agli agricoltori"
TRIESTE - «Il ritardo di Agea nei pagamenti dei fondi che spettano ai nostri agricoltori regionali fin dal 2015 è inaccettabile».
Lo ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.
«Ho personalmente scritto, insieme all'assessore Shaurli, almeno due lettere al ministro Martina - ha aggiunto - dopo le quali abbiamo ricevuto una risposta da parte del direttore dell'Agea, risposta che ancora una volta non è sufficiente anche perché vengono posticipati i tempi per i pagamenti».
A questo punto, ha reso noto la presidente della Regione, «oggi ho scritto con Shaurli di nuovo al ministro, lamentando i ritardi, chiedendo urgentemente un incontro e sostenendo che l'attività di Agea non risponde più ai bisogni dei nostri cittadini e in particolare dei nostri agricoltori».
Più in dettaglio - come rende noto nella missiva la presidente del Friuli Venezia Giulia - una prima nota di Agea dello scorso febbraio, a seguito di un sollecito della Regione, indicava inizio marzo 2017 per la chiusura dei pagamenti dei premi assicurativi del 2013 e date comprese tra la metà e la fine marzo per l'avvio dei pagamenti per lo sviluppo rurale.
Una successiva comunicazione dell'Agenzia, a inizio marzo, posticipava i pagamenti sui bandi aperti nel 2015 (biologico e pascoli) al 27 aprile e i pagamenti per la Misura 13 (indennità compensativa montana) al 14 giugno, con date ancora successive per le altre misure.
Dopo che anche le scadenze indicate da Agea a marzo erano state disattese, a seguito di un nuovo sollecito della Regione, l'Agenzia ha comunicato a maggio inoltrato che ci saranno nuovi rinvii dei pagamenti a giugno e a luglio.
«Una situazione - ha affermato Serracchiani - ormai insostenibile».
Per effetto di queste continue dilazioni, «i nostri agricoltori - ha lamentato dunque la presidente del Friuli Venezia Giulia - stanno abbandonando l'interesse verso le misure di sviluppo rurale nelle quali la Regione ha investito tanto e che servono tremendamente alla nostra economia e alle nostre politiche agricole».
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