Inaugurata Vicenzaoro, presenti oltre 1.000 espositori
Il sipario si alza su tutta la filiera: tecnologie, componenti, gemme, produttori, brand. Oro, argento, gioielli e quest’anno anche gli orologi con Vo’ Clock Privé. Il claim della manifestazione è All at One, tutto in uno, perché la piattaforma Vicenzaoro fa incontrare l’intera filiera mondiale con buyer, istituzioni, media di settore ed economici

VICENZA. Vicenzaoro apre il 17 marzo a tutto quartiere, presente l’intera filiera internazionale del settore. Compresa l’Asia, seppure in misura ridotta. Marco Carniello, direttore della divisione “Jewellery and fashion” di Italian Exhibition Group (IEG), racconta le novità della manifestazione fieristica top mondiale dell’oreficeria e gioielleria e la strategia internazionale in collaborazione con Informa Markets.
Come sarà il ritorno di Vicenzaoro in presenza?
«Dal 17 al 21 marzo, con un’ottima selezione di oltre 1000 espositori di tutta la filiera: tecnologie, componenti, gemme, produttori, brand. Oro, argento, gioielli, e quest’anno anche gli orologi con Vo’ Clock Privé. Il claim della manifestazione è All at One, tutto in uno, perché la piattaforma Vicenzaoro fa incontrare l’intera filiera mondiale con buyer, istituzioni, media di settore ed economici».
Quali sono i Paesi più rappresentati?
«L'Italia conta per circa il 65-70% degli espositori. Partecipano oltre 30 paesi: tanta Germania, Spagna e Turchia, che hanno produzioni importanti. E ci sarà anche l’Asia, con più di 50 espositori che hanno aderito nelle ultime settimane dall’India e dal Far East (Hong Kong, Thailandia, Giappone) dopo la riduzione delle restrizioni ai viaggi internazionali per la pandemia. Purtroppo, ovviamente, non ci possono essere operatori dall’Ucraina e dalla Russia, che sono comunque aree piuttosto marginali in questo settore».

E gli acquirenti?
«Anche per i buyer attendiamo un’ampia partecipazione internazionale. Certo non ci aspettiamo molti visitatori dall’Asia, perché per esempio chi esce da Hong Kong deve fare 21 giorni di quarantena, quindi è un impegno affrontabile dalle aziende espositrici interessate a partecipare a una vetrina globale come Vicenzaoro, ma meno dai buyer. In prospettiva, comunque, rispetto ai grandi mercati internazionali in forte crescita come per esempio quello cinese, abbiamo una strategia di sviluppo di eventi regionali nei prossimi anni. In particolare puntiamo molto sulla partnership con Informa Markets, il maggior player fieristico mondiale che organizza anche la grande fiera orafa di Shanghai, con cui a febbraio abbiamo fatto la prima edizione di JGT Dubai per i mercati Asia centro-occidentale, Medio Oriente e Africa orientale».
Com’è andata a Dubai?
«È stata un’ottima prima. Nel 2019 abbiamo ristrutturato il precedente progetto sia come partner, iniziando a lavorare con Informa, sia come format replicando il 100% B2B di Vicenzaoro. Dubai è una piattaforma internazionale che sta crescendo moltissimo, anche grazie al traino dell'Expo, e ha aiutato molto il fatto che durante la crisi pandemica Dubai sia rimasta aperta quando molti altri paesi avevano chiuso. L’Italia a JGT è stata protagonista, Vicenza in testa, con 100 aziende tra brand, produttori e tecnologie su un totale di 300 espositori, provenienti da 23 paesi di Europa, Medio Oriente (rilevante la presenza israeliana nel segmento diamanti, incoraggiata dopo gli accordi di Abramo), Nord Africa, Sud America e Sud Asia. Oltre 4000 i visitatori, di cui quasi il 50% extra Emirati Arabi Uniti. Gli italiani hanno lavorato molto bene, con feedback positivi trasversali. Notevole per le aziende il fatto di avere incontrato a Dubai visitatori che o non si conoscevano e non si vedevano da tempo, provenienti per esempio da Arabia Saudita, Iran, Pakistan e alcune zone dell’Africa, aree da dove per motivi burocratici è molto più facile andare a Dubai che in Italia».
Prossimi step internazionali?
«La strategia di IEG innanzitutto è rafforzare gli eventi in Italia perché diventino sempre più internazionali, portando a Vicenzaoro i più grandi compratori da tutto il mondo. Ma per i nostri espositori che vogliono entrare in mercati strategici specifici, incontrando anche i buyer medi e piccoli, stiamo iniziando a sviluppare un network di eventi all’estero, come appunto quello di Dubai, per intercettare clienti che farebbero fatica a venire in Europa».

Quindi anche il grande mercato cinese?
«Sicuramente avere un presidio locale anche in Cina è nelle nostre intenzioni. Mentre i grandi buyer cinesi torneranno a venire a Vicenza, per approcciare i piccoli occorre infatti andare là. È un percorso lungo, non ci aspettiamo di fare grandi cose in 6/12 mesi, ma è l'inizio di una strategia chiara con una direzione ben definita, che crediamo porterà risultati in un orizzonte di 3-5 anni, quando la Cina diventerà molto più rilevante per le nostre iniziative. In questa prospettiva Vicenzaoro sta sviluppando la collaborazione con il China Digital Marketing team dello specialista vicentino Davide Dal Maso, il cui supporto serve a mantenere un legame importante con la Cina, per non perdere i contatti vista l’impossibilità di eventi in presenza negli ultimi due anni, e aiutare i nostri espositori ad aumentare visibilità e brand awareness in un mercato del lusso così importante ma al contempo così diverso culturalmente».
Torniamo a Vicenzaoro 2022: quali sono i filoni più importanti?
«Panel di eventi su sostenibilità, trend di mercato, innovazione, formazione.
In ambito tecnologie, T.Gold. ospita circa 150 aziende espositrici di cui il 70% italiane, visto che nei macchinari l’Italia è al top dell’eccellenza mondiale. Domenica 20 in particolare si terrà il Jewelry Technology Forum, una giornata interamente dedicata al tema dell'innovazione, in collaborazione con Legor Group, azienda vicentina punto di riferimento internazionale nella scienza dei metalli preziosi. Forte sarà inoltre il focus sulla formazione, questione chiave per le aziende, visto che uno dei principali limiti oggi alla crescita del settore nei distretti di Vicenza, Arezzo e Valenza è proprio quello di non riuscire a trovare personale qualificato».
Cosa può fare Vicenzaoro sulla formazione?
«La fiera è in prima linea per aiutare le aziende a capire quali strumenti mettere in campo affinché le scuole di formazione specifica per il settore siano più attrattive. Per esempio utilizzeremo sempre più il Museo del Gioiello Vicenza, gestito da IEG, per avvicinare le famiglie e i giovani a questo mondo. Un’altra iniziativa riguarda l’obiettivo di far confluire gli istituti tecnico-professionali per l’oreficeria e gioielleria nella rete Tam degli istituti tecnico-professionali del comparto tessile-abbigliamento-moda, di cui a Vicenzaoro ospitiamo l’assemblea generale di quest’anno, per consolidare le relazioni e avviare nuove collaborazioni formative».

E l’evento novità per l’orologeria?
«Vo’ Clock Privé, dal 18 al 20 marzo, aperto il secondo e terzo giorno anche ai visitatori privati e ai collezionisti. Un nuovo format B2B/B2C inedito per Vicenzaoro, come ci hanno chiesto i brand che hanno esigenza di confrontarsi anche con i compratori finali, un pubblico di appassionati e intenditori. In uno spazio espositivo molto caratteristico, con eleganti salottini d’incontro aperti dal layout molto innovativo, partecipano 24 brand italiani e internazionali in rappresentanza dei diversi segmenti di prodotto e di mercato. La componente marca è molto importante nell'orologeria, e questo richiede un tipo di evento specifico studiato per un target profilato di persone interessatissime all'orologio, tendenzialmente alto spendenti, molto curiose intellettualmente su contenuti tecnici e storici. L'abbiamo fatto collaborando con community on line che troveranno in Vo’ Clock Privé una piattaforma per incontrarsi e veder gli orologi dal vivo, e anche un’offerta di corsi formativi tecnico-teorici e tecnico-pratici realizzati con la partnership dei migliori istituti europei di settore».
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