Industria, accordo tra Friuli Venezia Giulia e Iran
UDINE. «Siamo la prima Regione che sottoscrive accordi con l’Iran». La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani da Roma lancia i tre specifici documenti di partnership in campo infrastrutturale, espressamente dedicati ai traffici portuali con lo scalo di Trieste, frutto della recente missione istituzionale in Medio Oriente.
«Industria, infrastrutture, energia e scienza». Il presidente Hassan Rouhani indica i tre settori principali in cui l'Iran intende avviare «collaborazioni e investimenti con l’Italia» dopo la recente fine delle sanzioni economiche nei confronti di Teheran.
«Siamo l’unico porto, Trieste, che ha già in tasca un accordo di gemellaggio con uno scalo iraniano, parallelamente a un memorandum con Iran Shipping Lines, che è interessata a collocarsi in Europa e guarda con interesse al capoluogo giuliano - prosegue Serracchiani -. Un grande risultato, una grande soddisfazione». Poiché in questo modo il Friuli venzia Giualia «consolidiamo il ruolo del porto di Trieste nell’Alto Adriatico e apre alla possibilità di sviluppare ulteriori traffici».
La prima «dichiarazione congiunta» tra Friuli Venezia Giulia, con la presidente Serracchiani, Autorità portuale di Trieste, rappresenta dal commissario Zeno D’Agostino, e Iran Shipping Lines/Irisl, con il suo presidente e amministratore delegato Mohammad Saeidi, conferma (frutto delle riunioni avvenute a Teheran a metà gennaio) che sarà avviato lo studio esplorativo per valutare le possibilità di estendere i servizi marittimi di linea iraniani al porto di Trieste utilizzando navi-madre o «feeder», con l’obiettivo «di consentire alle merci di raggiungere l’entroterra europeo via Trieste», rotta «che ha dato prova di essere una soluzione economicamente vantaggiosa e fattibile».
Regione, Porto di Trieste e Irisl valuteranno la possibilità di porre in essere servizi accessori e il rafforzamento della cooperazione, attraverso lo scambio di conoscenza, per il miglioramento delle attività portuali negli scali iraniani ma soprattutto saranno analizzati i possibili sviluppi per nuove «attività logistiche correlate alle opportunità offerte dai Punti Franchi del Porto di Trieste.
Serracchiani, D’Agostino e il viceministro allo Sviluppo infrastrutturale, Mohammad Saeednejad, hanno quindi siglato il protocollo d’intesa trilaterale per la cooperazione tecnica e la formazione specializzata nei settori della gestione della sicurezza e della prevenzione degli incendi in ambito portuale, lo scambio di informazioni e l’organizzazione di studi specifici in materia, l’aggiornamento reciproco delle informazioni in materia di sicurezza e prevenzione, la programmazione di iniziative congiunte in Friuli Venezia Giulia e in Iran.
Sempre per quanto riguarda i traffici marittimi tra Golfo Persico e Adriatico settentrionale, Serracchiani, D’Agostino e Saeednejad hanno poi firmato il «memorandum of understanding» per l’incremento degli scambi marittimi e commerciali tra Trieste e Bandar Abbas, lo scalo iraniano situato sullo stretto di Hormuz, con il transito di merci varie in colli e di contenitori, mentre saranno anche attivate sinergie nei settori ambientale, tecnologico e formativo.
«Il Friuli Venezia Giulia diventa partner di un Paese con 80 milioni di abitanti, ricco, che si deve aprire, che ha bisogno sia di importare che di esportare merci e prodotti, per cui il porto di Trieste, che già si trova sulla direttrice di traffico con la Turchia, si trova ora ad essere a livello europeo, e non solo nazionale, lo scalo più avvantaggiato per questo tipo di relazioni» chiosa il commissario D’Agostino.
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