«A4, il traffico continua a crescere. Sì alla quarta corsia fino a Padova»

Bruno Chiari, direttore generale di A4 Holding, dopo gli incontri con enti locali e associazioni: «Entro giugno presenteremo al Ministero il progetto di fattibilità tecnico economica»

Giorgio Barbieri
Un tratto dell'autostrada Brescia Padova
Un tratto dell'autostrada Brescia Padova

«Il traffico lungo l'asse autostradale tra Brescia e Padova è in aumento con alcune fasce orarie vicine alla congestione. Abbiamo sollevato la questione con il ministero, che ci ha dato l'incarico di studiare delle contromisure. La soluzione è la realizzazione della quarta corsia in entrambi i sensi di marcia lungo tutto il corso dell'arteria». Parola di Bruno Chiari, direttore generale di A4 Holding (controllata dalla spagnola Abertis, il cui principale azionista è Mundys della galassia Benetton), che proprio in questi giorni ha concluso gli incontri con amministrazioni, associazioni e stakeholder locali a Verona, Brescia, Padova e Vicenza per presentare il progetto della quarta corsia. Un progetto che è poco gradito alla Regione Veneto, che teme un ulteriore drenaggio di traffici, e quindi di incassi, dalla Superstrada Pedemontana Veneta con relativi impatti negativi sui conti.
A proposito, quando completerete a Montecchio l'aggancio viabilistico tra la Pedemontana e l'A4?

«Il nostro cronoprogramma prevede la fine dei lavori per il prossimo 31 marzo. Tuttavia ritengo che, anche quando entrerà pienamente in esercizio, il collegamento non sarà in grado di sottrarre il traffico necessario a ridurre sensibilmente i fenomeni di congestionamento che i numeri ci mostrano già, anche considerando un trasferimento modale (gomma – ferro) con l'alta capacità ferroviaria pari al 10 per cento».

Quali sono i dati?

«I transiti sono tornati abbondantemente ai livelli pre-pandemia del 2019. Sulla Brescia-Padova e sulla Valdastico il traffico leggero è aumentato del 4,8% rispetto allo scorso anno ma, ed è un dettaglio importante, l'incidentalità è calata del 4% rispetto al 2022 e del 3% rispetto al 2019. La tratta è abbastanza congestionata e questo significa che basta anche un piccolo tamponamento e le code possono diventare anche molto lunghe».

Con le amministrazioni locali avete dunque presentato il progetto della quarta corsia come soluzione. Quali sono state le reazioni?

«Sono stati incontri estremamente costruttivi anche grazie alla partecipazione di diverse associazioni ambientaliste. Le idee e le proposte che abbiamo raccolto le trasferiremo alla società che abbiamo incaricato per la realizzazione delle progettazioni. Contiamo di arrivare a presentare entro giugno il progetto di fattibilità tecnico economica al ministero delle Infrastrutture, così che a Roma possano fare le valutazioni del caso».

Non è un mistero che la vostra concessione si sta avvicinando alla scadenza del 2026. Ad occuparsi della quarta corsia potrebbe dunque essere un'altra società.

«Non sappiamo chi realizzerà quest'opera il cui costo, che sarà probabilmente tutto a carico dei concessionari e che credo dovrebbe essere tenuto in conto nella definizione dei tempi della concessione stessa, è ad oggi stimato in 4,2 miliardi di euro. Abbiamo deciso di portare avanti e finanziare la progettazione, che costa oltre 20 milioni, perché siamo convinti che si tratti di un intervento necessario che richiederà dieci anni di lavori».

A4 Holding si candiderà a proseguire nella concessione?

«Se verrà fatta una gara europea certamente parteciperemo, ma con questo progetto vogliamo dare prima di tutto risposte alle criticità presenti già oggi, al di là di chi controllerà l'autostrada dopo la scadenza della concessione».

Fino ad ora abbiamo parlato di investimenti futuri. Quali sono i principali interventi prossimi di A4 Holding nella provincia di Padova?

«Gli interventi antirumore previsti nel tratto della provincia di Padova, consistono in quasi due chilometri complessivi di schermature acustiche da realizzare lungo i lati dell'autostrada, a protezione delle vicine aree urbanizzate. L'importo complessivo sarà di 5,9 milioni di euro».

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