A4, nuovo casello del Lisert: revocata la gara. RedFish rileva le quote di BpVi in Autovie Venete

La decisione di fermare i cantieri è arrivata a causa degli aumenti dei costi dei materiali da costruzione. L’opera sarà ultimata – forse – nel 2024

Un'immagine d'archivio del Casello del Lisert sulla A4
Un'immagine d'archivio del Casello del Lisert sulla A4

TRIESTE. Bisognerà attendere (almeno) il 2024 per il nuovo casello del Lisert a 12 porte. L’assessore regionale ai trasporti  del Fvg Graziano Pizzimenti, nel ruolo di soggetto attuatore per l’emergenza A4, ha firmato la revoca della gara con cui, il 7 giugno 2021, erano stati assegnati i lavori per l’ampliamento della barriera monfalconese. «La decisione – si legge in una nota – si è resa inevitabile per l'aumento dei costi dei materiali da costruzione, che ha completamente eroso l'utile posto a base di gara, rendendo incongrue tutte le offerte pervenute».

Si allungano ancora, quindi, i tempi di realizzazione di un’opera il cui progetto esecutivo risale al 2017. Messo a gara solo nel 2020, l’appalto era stato assegnato l’estate scorsa per un importo complessivo di oltre 16 milioni di euro a una cordata costituita dal Consorzio Integra di Bologna e dalla Deon di Belluno. I lavori dovevano iniziare nello scorso autunno per concludersi entro l’inizio dell’estate 2023. Visti i tempi prospettati (19 mesi) e la necessità di ripartire da zero con le procedure di gara, e alla luce anche delle incertezze su costi e approvvigionamenti, la stessa estate 2024 diventa una scadenza molto difficile da rispettare, anche se Pizzimenti annuncia il nuovo bando entro le prossime settimane.

Impossibile gestire la commessa aggiornando in corso d’opera il bando già assegnato, spiega Pizzimenti, che parla di «concreti rischi di aumenti incontrollati» dei tempi di esecuzione dell’appalto. «Gli interventi del legislatore per tentare di gestire il caro prezzi, giudicati peraltro inadeguati dall'Ance, non hanno ricompreso la particolare situazione dell'appalto del Lisert, i cui lavori non erano ancora stati avviati», si legge nella nota di Pizzimenti, che minimizza invece riguardo alle possibili criticità per le opere in corso: «Al momento – dichiara l’assessore – non ci sono preoccupazioni per altri cantieri relativi alla terza corsia. Sono previste ancora alcune gare, minori, sulle quali certamente incombe l’imprevedibilità del mercato. Ma si tratta di opere minori. Il nostro obiettivo, insieme ad Autovie Venete, è quello di terminare nei tempi stabiliti e fino ad adesso ci siamo riusciti. Stiamo restituendo alla Regione un tratto di A4 nuovo e più sicuro. L’intervento del governo però sarà fondamentale per gestire al meglio i prossimi appalti, compresi quelli del Pnrr».

Quanto alla prosecuzione della terza corsia, fondamentale sarà l’attuazione dell’accordo con il ministero dei Trasporti sulla concessione trentennale alla new.co. Alto Adriatico, che sta procedendo nel suo faticoso iter. In via di soluzione il nodo del valore d’indennizzo da riconoscere ad Autovie, e quindi ai soci privati in uscita. Soci privati tra i quali si è perfezionato l’avvicendamento tra la ex Popolare di Vicenza, in liquidazione, e il gruppo RedFish, che ha acquisito le partecipazioni dell’istituto veneto, pari allo 0,995% del capitale sociale. L’investimento, si legge in una nota del gruppo, guidato dall’amministratore delegato Paolo Pescetto, «verrà perfezionato con il veicolo Kayak Family Office, destinato alla diversificazione del patrimonio dei principali investitori RedFish su asset class decorrelate e non coperte». In virtù dell'acquisizione RedFish «diventa il nono azionista di Autovie Venete spa, con una quota di controvalore superiore ai 6 milioni di euro di patrimonio netto della società».

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