Adriatic Lng, anno record: «Italia hub per l’Europa»
La società: «Il Gnl è una risorsa strategica nel mix energetico anche in vista della transizione». A breve la firma al ministero dell’Ambiente e al Mit per l’aumento della capacità di Porto Tolle

Adriatic Lng si conferma pilastro della sicurezza energetica italiana. Il rigassificatore offshore di Porto Tolle, al largo della costa veneta, ha chiuso il 2024 con un nuovo record operativo: 8,7 miliardi di metri cubi di gas naturale immessi in rete, pari a un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Questo risultato rafforza il ruolo della società nel panorama energetico nazionale, coprendo circa il 15% della domanda di gas del Paese e consolidandosi come terza fonte di importazione dopo i gasdotti provenienti da Algeria e Azerbaijan.
Nel 2024, i terminali di rigassificazione italiani hanno immesso in rete 14,7 miliardi di metri cubi di Gnl, coprendo il 24% della domanda nazionale di gas. Questo dato è in lieve calo rispetto ai 16,6 miliardi del 2023, a causa di alcune manutenzioni programmate, ma conferma la crescente centralità del gas naturale liquefatto nel mix energetico italiano.
L’Italia, ancora fortemente dipendente dalle importazioni di gas, ha accelerato la diversificazione delle fonti di approvvigionamento dopo la crisi energetica del 2022. La quota di gas russo è scesa dal 40% del 2021 a meno del 10% nel 2024, grazie a un aumento delle forniture via gasdotto dall’Algeria e dall’Azerbaijan e alla crescita dell’import di Gnl.
«Il gas naturale resta una risorsa strategica nel mix energetico nazionale e anche come fonte di transizione» spiega Alfredo Balena, Direttore delle Relazioni Esterne della società. In particolare, sottolinea, «il Gnl è la soluzione più flessibile per assicurare al sistema gas un'adeguata diversificazione e flessibilità degli approvvigionamenti». Bisogna guardare in modo olistico al mercato globale, marca ancora. «Nel giro di circa un anno e mezzo sarà disponibile nuova capacità di liquefazione, soprattutto in Nord America e in Qatar, che si prevede spingerà la crescita del mercato globale del Gnl fino al 5%, equivalente a un aumento di 26 miliardi di metri cubi. L'Italia si sta posizionando strategicamente come hub per la fornitura di gas all'Europa: in questo scenario Adriatic Lng potrebbe ricoprire un ruolo fondamentale nel lungo periodo».
A livello europeo, la domanda di gas naturale liquefatto è aumentata per compensare la riduzione delle importazioni via gasdotto dalla Russia, portando a una forte competizione con i Paesi asiatici per l’approvvigionamento. Il 60% delle importazioni europee di Gnl proviene da Stati Uniti e Qatar, con il restante suddiviso tra Norvegia, Algeria e altre fonti. Adriatic Lng ha giocato un ruolo cruciale nella gestione di questa transizione, accogliendo nel 2024 76 navi metaniere, con carichi provenienti principalmente da Qatar e Stati Uniti, ma anche da Nord Africa e Sud America. Di queste, il 65% apparteneva alla categoria delle super large scale carriers, con una capacità fino a 217.000 metri cubi di Gnl. Dal 2020, il terminale è l’unico rigassificatore italiano in grado di accogliere queste navi, che garantiscono maggiore efficienza logistica e un’ottimizzazione dei volumi trasportati.
«Per il terzo anno consecutivo - ha aggiunto Balena - abbiamo raggiunto il nostro miglior risultato operativo, garantendo un flusso costante di energia al Paese. Nel 2024 il nostro tasso di affidabilità operativa ha toccato il 99,7%, con un utilizzo dell’impianto tra i più alti in Europa, a conferma dell’eccellenza delle nostre prestazioni».
Guardando al futuro, Adriatic Lng è pronta a espandere ulteriormente la propria capacità. È infatti in fase di conclusione l’iter autorizzativo per l’incremento di 0,5 miliardi di metri cubi annui, una capacità già interamente allocata per i prossimi 20 anni. Da quel che risulta è attesa a breve la firma del decreto da parte del Ministero dell’Ambiente e del Mit.
Dal 2009, anno di avvio delle attività, il terminale ha accolto oltre 1.200 navi metaniere da più di 10 Paesi, immettendo in rete oltre 100 miliardi di metri cubi di gas. —
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