Alta velocità Brescia-Verona, nel 2025 la posa dei binari
La comunicazione del Cepav Due sullo stato di avanzamento dei lavori. Il progetto si sviluppa per 48 chilometri, attraversa due Regioni e 11 Comuni
I lavori preparatori, cioè l’allestimento delle piste di cantiere e delle aree di stoccaggio dei materiali, sono completati in tutti i Comuni attraversati da quella che sarà l’Alta Velocità Brescia-Verona.
Ora tocca al sistema di galleria di Lonato del Garda: lo scavo nel tunnel naturale è stato completato e si sta procedendo con la costruzione dei rilevati ferroviari e delle gallerie artificiali nell’area circostante.
Un progetto di circa otto chilometri che tra gallerie naturali e artificiali punta a collegare Lonato e Desenzano, passando sotto la A4. Insomma, la Tav Brescia-Verona procede e si avvicina passo dopo passo alla completa realizzazione.
Le tempistiche
Del resto, non c’è ancora moltissimo tempo: l’opera da 2,8 miliardi di euro è stata finanziata (anche) con le risorse del Pnrr e pertanto dovrà vedere la luce entro il 2026.
Il progetto si sviluppa per circa 48 chilometri, partendo dal Comune di Mazzano, nel Bresciano, e arrivando fino a Verona: una rotta ferroviaria ad alta velocità che attraversa due Regioni, tre Province e ben 11 Comuni, correndo per 30 chilometri a fianco della A4 e per otto lungo la linea convenzionale.
A che punto sono i lavori
Lo stato di avanzamento dei lavori dovrebbe aver raggiunto ormai il 70 per cento. Il Cepav Due - il Consorzio Eni per l’Alta velocità - ha fatto sapere che nel 2025, cioè tra qualche mese, verranno posati i primi binari - “armamento ferroviario”, in gergo tecnico - e installati gli impianti tecnologici.
Intanto lo scorso fine settimana è stato chiuso il tratto autostradale tra Desenzano e Sirmione per il varo di un nuovo cavalcavia, che dovrà passare sopra la A4 e le future rotaie.
Anche in questo caso l’opera dovrebbe essere completata entro la primavera. Si tratterà di un ponte a due campate lungo oltre 117 metri.
Le criticità
I cantieri della Tav Brescia-Verona sono stati aperti nel 2018, dopo diversi tentennamenti, progetti e criticità. Gli ultimi problemi a settembre, quando una porzione di terreno lungo il tracciato della galleria Donato - Desenzano ha ceduto.
Una gigantesca voragine si è creata nel punto in cui la terra è sprofondata, e non è stato l’unico crollo. Negli anni se ne sono verificati degli altri, a causa dell’incontro con le falde superficiali, la cui presenza sarebbe già stata resa nota nei progetti preliminari.
E anche se fortunatamente l’ultimo incidente non ha avuto conseguenze gravi - non ci sono stati feriti - ha comunque riacceso il dibattito sul progetto. E preoccupato non poco i residenti della zona, che si interrogano sulla sicurezza, i costi e i benefici dell’opera. —
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