Autostrade, Perez offre 10 miliardi. I Benetton a un bivio, Atlantia "valuta". E il titolo vola

La lettera inviata giovedì, anticipata dal Financial Times. Colpo di scena sulla trattativa di cessione a Cassa depositi e prestiti
VALENCIA, SPAIN - FEBRUARY 22: Florenitno Perez, president of Real Madrid prior the Liga match between Levante UD and Real Madrid CF at Ciutat de Valencia on February 22, 2020 in Valencia, Spain. (Photo by Eric Alonso/Getty Images)
VALENCIA, SPAIN - FEBRUARY 22: Florenitno Perez, president of Real Madrid prior the Liga match between Levante UD and Real Madrid CF at Ciutat de Valencia on February 22, 2020 in Valencia, Spain. (Photo by Eric Alonso/Getty Images)

TREVISO. Arriva il rilancio sul tavolo di Autostrade. La spagnola Acs di Florentino Perez è scesa ieri in campo inviando ad Atlantia una manifestazione d’interesse che valuta la concessionaria autostradale «fino a 10 miliardi di euro», superando almeno virtualmente i 9,1 miliardi di valutazione espressi dalla cordata guidata da Cassa depositi e prestiti, finora – anzi, fino a ieri – unico pretendente in campo. Una mossa ufficiale, quella di Perez, arrivata dopo manifestazioni verbali d’interesse nei giorni scorsi, e che spariglia le carte. Da Atlantia arriva la «presa d’atto» dell’offerta Acs e la comunicazione che «proseguirà le proprie analisi nelle riunioni nei prossimi giorni per le necessarie determinazioni». Intanto vola il titolo Atlantia, che ha chiuso con la miglior prestazione del listino di Piazza Affari a +3, 1%.

«Asset perfetto»

Ieri si è riunito il cda di Atlantia. All’ordine del giorno c’era una prima valutazione di quella che finora era l’unica offerta sul tavolo – quella presentata da Cdp insieme ai fondi Blackstone e Macquarie, appunto – e il board ha dato ufficialmente il via all’esame dell’offerta vincolante per l’acquisto dell’88% detenuto da Atlantia in Aspi. Ma si è trovato anche a prendere visione della nuova proposta. «Considerata la stretta relazione tra i nostri gruppi dopo il successo dell’acquisizione congiunta di Abertis, Acs ha seguito la situazione di Aspi negli ultimi mesi e pensiamo che sia un asset molto interessante che si adatta perfettamente alla strategia di lungo termine di Acs», scrive il numero uno del gruppo di costruzioni spagnolo e presidente del Real Madrid. Acs, tra l’altro, sta per incassare quasi cinque miliardi dalla vendita di Cobra ai francesi di Vinci.

Ipotesi cordata

Perez apre anche alla possibilità di accogliere altri investitori nella propria offerta, inclusa Cdp: «Crediamo che questa transazione rappresenti un’opportunità unica per Atlantia, i suoi azionisti, Aspi e Acs, e la vediamo come un primo passo verso una potenziale fusione di Abertis e Aspi in futuro, creando così il maggior operatore di concessioni autostradali del mondo».

Gli scenari

La mossa di Perez piace molto al fondo britannico Tci, azionista di Atlantia: «Accogliamo con favore l’offerta, ampiamente superiore a quella fatta da Cdp e partner», è l’affondo di Jonathan Amouyal, che invita il Governo italiano a «permettere ad Aspi di essere venduta al più alto offerente senza alcuna interferenza», e sollecita il cda di Atlantia ad agire «nel migliore interesse degli azionisti», impegnandosi «subito, con indipendenza e professionalità ad esaminare l’offerta Acs». Parole che sembrano l’eco della polemica recente che ha fatto da cornice alle dimissioni di Sabrina Benetton dal cda di Atlantia. Perez era molto amico di suo padre Gilberto. Resta ora da capire come evolverà la vicenda, e quando l’offerta di Acd diventerà vincolante. —

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