Brennero, Commissione Ue al fianco dell’Italia: «Illegittimi i blocchi austriaci»

Presentata la domanda di ammissione come arbitro nel procedimento alla Corte di giustizia. Lo studio Confetra: «Le regole restrittive del Tirolo costano due miliardi di euro all’anno»

Giorgio Barbieri
Una coda di tir lunga ottanta chilometri si ? formata questa mattina sull'autostrada del Brennero in direzione valico, dopo il divieto di circolazione ieri in Austria per la festivit? dell'ascensione di Christo. Il traffico pesante a tratti comunque ? solo rallentato, mentre quello leggero viaggia senza grossi problemi sulla corsia di sorpasso. ANSA/Webcam A22 ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK
Una coda di tir lunga ottanta chilometri si ? formata questa mattina sull'autostrada del Brennero in direzione valico, dopo il divieto di circolazione ieri in Austria per la festivit? dell'ascensione di Christo. Il traffico pesante a tratti comunque ? solo rallentato, mentre quello leggero viaggia senza grossi problemi sulla corsia di sorpasso. ANSA/Webcam A22 ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

Il governo italiano ha trovato un alleato di peso nella battaglia legale che la vede contrapposta all’Austria sui divieti al Brennero. La Commissione europea ha infatti presentato una domanda di ammissione come arbitro nel procedimento «per sostenere le richieste della Repubblica italiana» e per esporre e spiegare le posizioni esposte nel parere motivato con cui la Commissione aveva sottolineato che i blocchi al transito dei mezzi pesanti al valico del Brennero «limitano la libertà di movimento delle merci» prevista dai trattati europei e «mancano di basi che le possano giustificare».

Per l’Italia si tratta di un passaggio importante che è stato accolto con favore in primis da Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese dell’autotrasporto merci e della logistica. «Così facendo», si legge in una nota, «la Commissione potrà presentare il suo punto di vista nell’ambito del procedimento avviato dal governo italiano per accertare le inadempienze austriache collegate ai provvedimenti unilaterali disposti al Brennero».

«Seppur confortante», aggiunge Riccardo Morelli, presidente di Anita, «questa decisione non lenisce le difficoltà riscontrate dalle aziende italiane nell’attraversamento degli altri valichi alpini. Auspichiamo, dunque, che la giustizia faccia il suo corso e che contestualmente l’attenzione possa coinvolgere la mobilità delle merci lungo tutto l’arco alpino».

Quella della Commssione europea è una procedura comune nei casi basati sull’articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che disciplina la procedura nelle controversie nel caso in cui uno degli Stati membri sia venuto meno a uno degli obblighi prescritti dai trattati. Ciò significa che la Commissione potrà presentare il suo punto di vista sulla questione davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

Secondo Carlo De Ruvo, presidente di Confetra (la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica) «la regolamentazione restrittiva del Tirolo sui transiti al Brennero sta generando costi per due miliardi di euro l’anno, ancor più aggravati dalla prossima limitazione di transito per manutenzioni del Ponte di Lueg, in Austria.

Il traffico autostradale di veicoli pesanti tra il 2021 ed il 2023 è aumentato del 3,8%, ma permangono una serie di criticità sui valichi alpini, cioè la principale porta di comunicazione con l'Europa della nostra economia, attraverso cui transitano ogni anno 230 milioni di tonnellate di merci, su 12 milioni di mezzi pesanti e 130.000 treni. E la chiusura per tre mesi l’anno per un periodo di 18 anni per lavori sul traforo Monte Bianco potrebbe ridurre drasticamente il Pil del Nord Ovest».

Quello dei valichi alpini si conferma un fronte politicamente caldo, tanto che ieri l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-Ecr, Daniele Polato, coordinatore per Ecr in commissione per il Commercio internazionale, ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione Ue per chiedere di attivarsi per tutelare la fluida circolazione di persone e beni fra Italia e Austria.

«Da anni», ha detto, «i limiti imposti unilateralmente dalle amministrazioni austriache stanno impattando seriamente sulla libera circolazione di beni e persone che è garantita dai Trattati Ue».

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