Dieci anni di lavori sulla A4 per la terza corsia, collaudato il cavalcavia del nodo di Portogruaro
Nel 2021 il cantiere della terza corsia della A4 ha compiuto 10 anni. Qui raccontiamo a che punto è arrivata quest’opera strategica per il Nordest, quanto è costata e quanto costerà, quale indotto ha portato per il territorio

PORTOGRUARO. Nuovo passo avanti per la terza corsia in corso di realizzazione sulla A4 Venezia-Trieste . La mastodontica opera, avviata da Autovie Venete nel 2011 e costata fin qui circa 800 milioni di euro, ha visto collaudare un altro grande viadotto, stavolta in corrispondenza del nodo di Portogruaro, la principale opera del primo sub del secondo lotto (Alvisopoli – Portogruaro).
A 10 anni dall’avvio dei cantieri, l’infrastruttura vede dunque completati il primo lotto (Quarto d’Altino – San Donà di Piave) e il terzo (Alvisopoli – Gonars), mentre il secondo è in corso e parte del quarto attende la conclusione dell’iter progettuale. I pezzi di questo complesso puzzle dovrebbero andare tutti a posto, da cronoprogramma, entgro il 2027, quando da Villesse a Venezia, vale a dire sulla più strategica delle arterie che collegano l’Est europa con l’Italia, si potrà finalmente viaggiare interamente su tre corsie.
Collaudo “spettacolare”
Tornando al collaudo del nuovo cavalcavia, questo è consistito in alcune prove di carico statico. Per tre giorni consecutivi e per una durata di 25 ore sono stati fatti stazionare sulle tre travi dell’impalcato a due carreggiate 16 mezzi pesanti carichi di ghiaia e blocchi di calcestruzzo per un peso complessivo di quasi 800 tonnellate.
I test avevano lo scopo di verificare che le flessioni del cavalcavia determinate dal carico – maggiore rispetto alla media di ciò che andrà a sopportare il manufatto una volta aperto al traffico – fossero inferiori al valore previsto dalla relazione preliminare del collaudo. I topografi hanno adottato sofisticate strumentazioni, dalla stazione totale in grado di misurare le differenze di quota tra il ponte scarico e carico, ai sensori che indicavano gli abbassamenti in corrispondenza degli appoggi del cavalcavia.
I test sono stati effettuati senza interrompere la circolazione dei mezzi che viaggiavano sull'autostrada A4, e di quelli diretti o provenienti dalla A28, sotto l’occhio vigile di speciali squadre di emergenza pronte a intervenire all’istante qualora fossero state rilevate anomalie all’opera, rilevabili grazie al lavoro dei topografi.
Il nuovo cavalcavia
Una volta completato sarà lungo più del doppio rispetto al “vecchio”, 103 metri contro gli attuali 46, e largo quasi 20 metri rispetto ai 15 attuali. Si tratta di uno dei cinque cavalcavia che sono in fase di ricostruzione nello stesso sub lotto. Gli altri sono Teglio – Fratta, già aperto al traffico, Casermette che è stato appena asfaltato come pure quello di Teglio – Gorgo e infine il cavalcavia della strada provinciale 251 sul quale è stata gettata la soletta.
Il primo sub lotto è lungo quasi 9 chilometri e comprende il rifacimento di 24 opere complessive: 8 sottopassi, 8 scatolari, 5 cavalcavia e 3 ponti (sul fiume Lemene, sulla roggia Versiola e sul canale Taglio).
Cronistoria della terza corsia
Nel 2021 si sono celebrati i primi 10 anni di lavori. Il cantiere si è infatti aperto, sul tratto Quarto d’Altino – San Donà di Piave nel 2011, per agganciare subito il nuovo passante di Mestre. Il progetto originario interessava 95 chilometri complessivi di cui 55 in Veneto e 40 in Friuli Venezia Giulia, divisi in 4 lotti: Quarto D'Altino-San Donà di Piave (1 lotto lungo 18,5 km), San Donà di Piave-Alvisopoli (2° lotto lungo 33,8 km), ponte sul Tagliamento – Gonars (3° lungo 25,7 km) e Gonars – Villesse (4° lotto lungo 15,8 km).
Il primo lotto, iniziato nel 2011 si è concluso nel 2014. Nel 2017 ha preso il via il 3° lotto, che si è concluso nel 2020, il più lungo e complicato considerati i 7 cavalcavia e tra questi la demolizione e ricostruzione del doppio viadotto sul fiume Tagliamento, lungo 1,5 chilometri.
Il 30 luglio 2021 è stato completato anche il primo sub del 4° lotto, da Gonars al nodo di Palmanova, nodo che è stato completamente riconfigurato, con nuove rampe adeguate alla terza corsia, mentre è attualmente in corso e dovrebbe essere completato per i primi mesi del 2023 il primo sub del II lotto, da Alvisopoli al nodo di Portogruaro, appaltato al consorzio temporaneo di imprese Lemit, che conta al suo interno Rizzani De Eccher, Pizzarotti e Sacaim.
Restano da completare parte del 2° lotto, da San Donà di Piave ad Alvisopoli, e parte del 4°, dal nodo di Palmanova a Villesse. La fine come detto, salvo intoppi, è fissata al 2027 e la spesa, dagli 800 milioni di euro spesi fin qui da Autovie Venete (l’opera, ricordiamolo, è quasi interamente finanziata con i pedaggi autostradali salvo per 150 milioni di risorse statali) se ne aggiungeranno almeno altri 500. Risorse imponenti che si sono tradotte in questi primi 10 anni in lavoro per le imprese, diverse quelle locali interessate direttamente o in subappalto, e per la manodopera: prendendo in considerazione solo gli ultimi tre anni (2019-2021) Autovie Venete stima 45mila presenze in cantiere.
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