Effetto Covid sul Porto di Venezia: nel primo trimestre -10,5% il volume dei traffici

In calo sullo stesso periodo del 2019 tutti i principali dati aggregati riferiti al traffico merci di prodotti petroliferi -1,4%, rinfuse minerarie e alimentari -32,2%, general cargo -3,2%; i container con un -2,1% hanno tenuto meglio di altri comparti

VENEZIA. Il volume di traffici del porto di Venezia nel primo trimestre 2020 segna un -10,5% sul primo trimestre 2019. In calo sullo stesso periodo del 2019 tutti i principali dati aggregati riferiti al traffico merci di prodotti petroliferi -1,4%, rinfuse minerarie e alimentari -32,2%, general cargo -3,2%; i container con un -2,1% hanno tenuto meglio di altri comparti.

Per quanto riguarda il forte calo della movimentazione del carbone (-300 mila ton.), si segnala che questo dipende dalla futura riconversione a gas della centrale Palladio. Le toccate complessivamente segnano un -6,2%. Crolla del 65,7% il numero dei crocieristi: soli 5.653 passeggeri nei primi mesi 2020. Cala del 43,4% anche il numero dei passeggeri dei traghetti.

Anche al Porto di Chioggia calano il volume di traffici (-35,8%), del 67,6% i general cargo e del 7,8% i prodotti petroliferi. «Il fenomeno pandemico - spiega Pino Musolino, presidente Sistema Portuale -finisce per aggravare la situazione. È il caso dell'agroalimentare, dove le variazioni delle rotte commerciali sono dovute specie ad aumenti repentini di prezzo delle materie prime e ad un aumento delle operazioni speculative».

«A marzo a fronte di un -29,9% dell'import c'è un +5,2% dell'export. È il segnale che le aziende stanno producendo andando ad esaurire le materie prime rimaste, è prevedibile quindi un ulteriore e significativo calo dell'export nei prossimi mesi quando le scorte saranno esaurite. Ora dovrebbero essere sostenute tutte le imprese e le attività, per permettere di essere attivi e reattivi al momento del rebound, che si spera arrivi entro il 2020»

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