EstEnergy tocca quota un milione di clienti: «Presidiamo il Nord Est grazie a 220 sportelli»

Parte del Gruppo Hera, opera insieme a HeraComm nel Triveneto. Malagoli: «Le aziende cercano sicurezza di fornitura e sostenibilità»

Eva Franceschini

HeraComm e EstEnergy sono parte del Gruppo Hera, tra i primi operatori in Italia di luce, gas e servizi energetici, per un totale di 3,8 milioni di clienti serviti.

Dallo scorso 1° luglio, EstEnergy eroga il servizio a tutele graduali, predisposto dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente per accompagnare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica. Da dicembre 2024, EstEnergy è controllata al 100% dal Gruppo Hera e, con HeraComm, conta 220 sportelli distribuiti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, nelle province di Venezia, Padova, Rovigo, Udine e Trieste.

Nel bilancio del Gruppo Hera, si inseriscono anche i risultati raggiunti e i progetti messi in campo nel Nord Est. Il Gruppo si conferma tra i maggiori del settore, con ricavi al 31 dicembre 2024 di quasi 13 miliardi di euro. Per HeraComm ed EstEnergy gli ultimi dati disponibili risalgono al 2023: HeraComm ha registrato un valore della produzione pari a 5,8 miliardi di euro, EstEnergy a 1,1 miliardi. A spiegare come stiano evolvendo le attività di HeraComm ed EstEnergy è l’amministratore delegato, Isabella Malagoli.

Come vi posizionate nel panorama attuale degli operatori del settore?

«Dal primo luglio dell’anno scorso, abbiamo acquisito circa 1 milione di clienti nel servizio delle tutele graduali. HeraComm ed EstEnergy sono molto cresciute in questi ultimi anni. EstEnergy nasce dalla fusione di sei aziende: oggi siamo il primo operatore del Nordest, con 1 milione di clienti. Insieme a HeraComm arriviamo a 4,6 milioni, per un totale di mille dipendenti. Vogliamo rafforzare la nostra presenza in territori, come il Nord Ovest, dove eravamo meno presenti, e continuare a presidiare quelli in cui siamo nati, come il Nord Est, cercando di ampliare il portafoglio di soluzioni. Siamo diventati il terzo operatore in Italia, anche grazie alla fiducia dei nostri clienti che hanno un tasso di fedeltà molto positivo. Continuiamo ad aprire e rinnovare sportelli. A breve ne inaugureremo uno nuovo a Padova, già ampliato. Tra HeraComm ed EstEnergy ne contiamo in tutto 220».

Che approccio hanno le aziende al tema dell’energia?

«È diventato d’interesse in momenti di grandi criticità. La fase della crisi energetica è passata, ma resta un tema di grande impatto sia sulla vita delle persone che sulla capacità competitiva delle aziende. Siamo un Paese importatore netto di energia, che quindi risente delle tensioni internazionali sul prezzo. Oggi non si può più pensare di guardare a questo tema una volta ed esaurire l’argomento: è un ambito del quale dobbiamo occuparci quotidianamente e seriamente. Le aziende ci chiedono relazioni di medio termine, contratti pluriennali che gestiscano anche la componente di certificati verdi e che, magari con una quota fissa, permettano loro l’accesso a impianti fotovoltaici, quindi ad energie rinnovabili. Oggi le aziende cercano soluzioni di medio periodo, che diano sicurezza di fornitura, sostenibilità economica e anche un sostegno nel processo di decarbonizzazione. Ci sono diversi strumenti in campo in questo momento, dalla transizione 5.0 a sistemi incentivanti. A inizio marzo si è chiusa l’Energy Release: 3.500 aziende elettrivore hanno partecipato al bando per accedere a fondi per realizzare, direttamente o tramite terzi, impianti di energia fotovoltaica».

Cosa chiedono, invece, le famiglie? Quali azioni dedicate al consumatore state mettendo in campo?

«Dall’inizio del 2025 stiamo assistendo a un calo di interesse sugli impianti fotovoltaici e sulla sostituzione delle caldaie. Dal primo gennaio non c’è più alcun incentivo fiscale sulle caldaie, da quasi due anni è terminato lo sconto in fattura e quindi le vendite di caldaie ibride e di impianti fotovoltaici sono diminuite. Il consumatore ha un po’ di difficoltà, in questo momento, a investire. Cerca un partner che lo aiuti a scegliere tra le offerte, rimandando l’investimento a un momento in cui ci potranno essere incentivi più chiari. Oggi sono numerose le soluzioni proposte per far fronte al costo dell’energia e il consumatore ha bisogno di supporto».

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