Fedriga frena sulla holding autostradale del Nord Est
Il governatore Fvg e il presidente di Società Autostrade Alto Adriatico Marco Monaco non chiudono però definitivamente all’idea: “Eventuali aggregazioni saranno prese in considerazione in futuro qualora sussistano le condizioni di legge e un effettivo vantaggio per il territorio”
Una holding autostradale del Nord Est «non è all’ordine del giorno», chiariscono il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il presidente di Società Autostrade Alto Adriatico, Marco Monaco.
Ma la porta non è chiusa. «Eventuali aggregazioni – aggiungono in una dichiarazione congiunta Fedriga e Monaco – verranno prese in considerazione in futuro qualora sussistano le condizioni di legge e un effettivo vantaggio per il territorio».
La concessionaria subentrata ad Autovie Venete è la soluzione “in house” che ha consentito di dribblare il rischio di una gara europea.
«Una società modello a livello nazionale – sottolinea Fedriga –, ispirazione per chi volesse intraprendere lo stesso percorso».
Riferimento a un cammino partito con la costituzione nel 2018 di una Newco da parte di Friuli Venezia Giulia e Veneto e passato attraverso un complesso processo per individuare, con l’avallo della Commissione europea, la cornice giuridica (individuata nell’Accordo di cooperazione tra soggetti pubblici) entro cui inquadrare la modalità di affidamento.
Un’interlocuzione lunga cinque anni, al termine della quale la Corte dei conti ha registrato il decreto interministeriale di approvazione, anticamera della fase operativa di passaggio alla nuova società, subentrata ad Autovie Venete dal luglio 2023, con conseguente gestione pubblica (Regione Fvg 90,52%, Regione Veneto 9,48%) della A4 Venezia-Trieste, della A28 Portogruaro-Conegliano, della A23 Udine Sud-Palmanova, della A34 Villesse-Gorizia e della A57 Tangenziale di Mestre fino al Terraglio per i prossimi trent’anni. «Un esempio virtuoso – prosegue Fedriga – sia per gli aspetti politici e contrattuali che per la gestione delle opere infrastrutturali, a dimostrazione che l'autonomia dei territori porta vantaggi anche a tutto il territorio nazionale.
I soci pubblici possono legittimamente incidere nella gestione di Autostrade Alto Adriatico, richiedendo una costante attenzione sulla qualità degli investimenti per migliorare l’aspetto legato alla sicurezza degli utenti e per creare ulteriori stimoli per le attività produttive del Nord Est».
A rafforzare il messaggio, il presidente di Autostrade Alto Adriatico Monaco: «Con l’aggiornamento del piano economico finanziario, abbiamo programmato 1 miliardo 895 milioni di euro di investimenti per opere da eseguire nel periodo concessorio, principalmente relativi al tratto Venezia-Trieste.
Tutto questo senza prevedere alcun aumento dei pedaggi sulla propria rete di competenza, almeno per il biennio 2025-2026, e con utili per decine di milioni, da trasferire ai soci pubblici fino allo scadere della concessione».
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