Fincantieri, Snam, Porti: il Nord Est protagonista del risiko delle nomine

Il governo al lavoro per rinnovare i vertici di numerose società pubbliche. È salda la poltrona di Pierroberto Folgiero, Venier punta alla riconferma

Giorgio Barbieri
Da sinistra Giorgio Meloni e Giancarlo Giorgetti
Da sinistra Giorgio Meloni e Giancarlo Giorgetti

Con l’arrivo della primavera a Palazzo Chigi si mette in moto la complessa macchina per il rinnovo delle società controllate dal ministero dell’Economia.

Un giro di poltrone che riguarderà circa 400 incarichi, considerando le società direttamente controllate dal Tesoro, ossia quelle dove la partecipazione statale è filtrata da grandi gruppi come Cassa Depositi e Prestiti, Enel, Eni, Leonardo, Poste. Tanti sono infatti gli incarichi in scadenza nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle partecipate pubbliche. Andranno rinnovati dalle assemblee dei soci che, tra aprile e maggio, verranno convocate per l’approvazione dei bilanci e la nomina dei vertici scaduti, per i prossimi tre anni.

Una partita che vedrà tra i protagonisti anche aziende e manager con profonde radici a Nord Est. Tra le società che si avviano al rinnovo le più “pesanti” sono certamente Fincantieri, Snam e Aspi (le Autostrade dello Stato). Ma in arrivo non ci sono solamente le nomine per le partecipate. Il governo, e più nello specifico il ministero dei Trasporti, è al lavoro per rinnovare anche i vertici di 14 Autorità portuali su 16: il più grande giro di valzer dalla riforma del 2015 che coinvolgerà anche quelle di Trieste e Venezia.

Per quanto riguarda le partecipate il Nord Est guarda con grande attenzione a cosa accadrà in particolare in Fincantieri, Snam e Autostrade. Non dovrebbero esserci problemi per il rinnovo dell’incarico di Pierroberto Folgiero, amministratore delegato del colosso triestino della cantieristica navale, che in questo triennio ha ottenuto risultati positivi: il titolo è cresciuto in Borsa del 130% nell’ultimo anno e, dopo una profonda riorganizzazione dell’azienda, nel 2025 è atteso il ritorno all’utile dopo aver anche lanciato il polo dell’underwater sulla spinta dell’acquisizione di Wass da Leonardo. Dunque, se per Fincantieri la partita sembra chiusa in partenza, resta invece da capire cosa deciderà il governo per il futuro di Snam, attualmente guidata dall’udinese Stefano Venier. La premier Giorgia Meloni sa che si tratta di un tassello molto delicato in un settore strategico per l’Italia, soprattutto in una nuova fase di grande instabilità geopolitica. Venier era stato nominato Ad dal governo Draghi nel pieno della crisi del gas russo e in questi anni ha lavorato per garantire al Paese quell’autonomia energetica necessaria che è stata fondamentale per far fronte alle conseguenze della guerra in Ucraina. A Nord Est ha poi aumentato la partecipazione in Adriatic Lng, la società che gestisce il rigassificatore di Rovigo, dal 7,3% al 30%.

È invece diverso il discorso per quanto riguarda Autostrade dello Stato, la società che gestisce metà della rete nazionale passata dalla famiglia Benetton a Cdp, insieme a Blackstone e Macquarie. L’attuale Ad, Roberto Tomasi, ha la fiducia del ministro Matteo Salvini, ma non sembra avere feeling con i fondi di investimento. Il futuro di Aspi riguarda direttamente il Nord Est perché la società sta dando battaglia sulla concessione della A22 Autobrennero, una contesa da 10 miliardi di euro ma, guardando alla durata della concessione pari a mezzo secolo, arriva a superare abbondantemente i 30 miliardi.

In tutto questo si inseriscono poi le nomine dei presidenti delle Autorità portuali che, ha assicurato nei giorni scorsi il viceministro Edoardo Rixi, dovrebbero arrivare a breve. A Trieste la corsa dovrebbe essere tra Vittorio Torbianelli, attuale commissario, e Antonio Gurrieri, segretario generale. Ci vorrà invece un po’ più di tempo per quanto riguarda Venezia dato che sarà l’ultima a scadere il prossimo 28 giugno. Tuttavia è chiaro che nel gioco degli equilibri tra i partiti anche questa partita è legata indissolubilmente al rinnovo delle partecipate di Stato.

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