I cinesi di Cosco entrano nel porto di Amburgo al 24,9%
Le divisioni nel governo Scholz. Hhla a Trieste è presente nella gestione della Piattaforma logistica

TRIESTE L'ingresso nel porto di Amburgo per la filiale della cinese Cosco è deciso. Lo ha comunicato Hhla, la società logistica del porto tedesco mentre il primo ministro cinese, Li Qiang, si trova in visita a Berlino. Dopo due anni di trattative, il colosso statale cinese avrà una quota minoritaria del 24,99% di partecipazione in uno dei terminal del porto della città anseatica. Cosco (che già controlla il porto del Pireo) voleva originariamente una quota del 33%, uno scenario evitato dalla proteste di diversi ministeri del gabinetto tedesco.
La vicenda si è sbloccata anche dopo il placet della Confindustria di Berlino: l'approvazione del governo tedesco della partecipazione di minoranza del gruppo cinese Cosco «è positiva per la Germania come luogo di investimenti e come paese di import ed export», ha detto Tanja Gönner, direttrice generale del Bdi, la Lega federale dell'industria tedesca. É stata una scelta sofferta considerato anche il difficile quadro geopolitico mentre all’interno della coalizione di governo c’è chi considera il terminal per container Tollerort (Ctt) come una infrastruttura sensibile. La concessione di una partecipazione di minoranza a Pechino rappresenta una mediazione preceduta da una discussione accesa all’interno dell’esecutivo tedesco dove sei ministri si erano schierati contro l’intesa. Il governo federale ha di fatto sottratto al gruppo di Pechino la minoranza di blocco in Hhla.
Hhla ha sempre sostenuto che l'affare con Cosco - un'azienda con cui il porto amburghese collabora da oltre 40 anni - permetterà un nuovo posizionamento di Amburgo sul mare del Nord e sul mar Baltico. La compagnia ha anche sempre ripetuto che con l'operazione l'azienda cinese non avrà accesso a processi decisionali e ai dati sensibili gestiti dal terminal, ribadendo anche che il terreno su cui sorge Tollerort continuerà ad appartenere interamente alla città-Stato di Amburgo. Va ricordato che Hamburger Hafen und Logistik Ag (Hhla), controllata con una quota del 68,4% dalla municipalità di Amburgo, è entrato nella gestione della Piattaforma logistica del porto di Trieste dove punta a lanciare in grande stile il Molo Ottavo come seconda banchina container per lo scalo giuliano. Possibili effetti indiretti? HHla ha sempre detto di non avere all’orizzonte accordi con Cosco relativi a Trieste.
In Germania i partner della coalizione verde — guidati dal ministro degli Esteri Annalena Baerbock e dal vicecancelliere Robert Habeck — sostengono un approccio più duro nei confronti di Pechino mentre il Cancelliere sta ricevendo proprio in questi giorni una delegazione cinese. Come riporta il Financial Times il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbe repplicato difendendo una visione «a favore del libero mercato, ma non stupida». Sui rapporti con la Cina ci sarebbero ancora profonde divergenze tra governo, imprese tedesche e alleati internazionali di Berlino su ciò che la Germania dovrebbe fare riguardo alla sua dipendenza economica dalla Cina. In ballo ci sono interessi commerciali pesante e gli stessi equilibri europei. La Cina è da sette anni il principale partner commerciale della Germania con un interscambio bilaterale del valore di quasi 300 miliardi di euro. I flussi di investimenti diretti esteri tedeschi, come riporta ancora il Financial Times, in Cina hanno raggiunto il massimo storico di 11,5 miliardi di euro nel 2022. Secondo un recente sondaggio della Camera di commercio tedesca in Cina quasi il 55% delle aziende tedesche prevede di effettuare ulteriori investimenti nel Paese. Per Scholz la sfida cinese è appena iniziata. —
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