Via ai lavori al Ponte di Lueg, il Brennero è l’imbuto d’Europa

Aperti il primo gennaio i cantieri: nel tratto austriaco dell’autostrada si viaggia su una corsia. L’opera costerà 390 milioni. Le imprese: «Esportazioni, danni per miliardi»

Giorgio Barbieri
Il Ponte di Lueg lungo l'austrada del Brennero
Il Ponte di Lueg lungo l'austrada del Brennero

 

Con il restringimento ad un’unica corsia per senso di marcia, per permettere l’avvio dei lavori di manutenzione al Ponte di Lueg, l’autostrada del Brennero da ieri è diventata l’imbuto d’Europa. La società austriaca Asfinag ha confermato che l’intervento, del valore di 390 milioni, durerà fino al 2030.

Il rifacimento del viadotto che dista meno di sei chilometri dal confine con l’Italia prevede, oltre alla riduzione a una corsia di marcia, sistemi di controllo del traffico e ulteriori divieti di transito per i Tir, già sottoposti a una lunga serie di limitazioni a partire dai dosaggi che riprenderanno a partire dal prossimo 7 gennaio.

Si temono quindi lunghe code di auto e tir al valico più trafficato delle Alpi centrali, un asse importantissimo per l’export italiano con 2,4 milioni di veicoli pesanti all’anno che trasportano quasi 39 milioni di tonnellate di merci, per un valore stimato in poco meno di 150 miliardi.

Nei giorni da bollino rosso e nero sarà comunque consentito il passaggio su due corsie, ma - per impattare meno sulla statica della struttura - i camion dovranno viaggiare sulla corsia di sorpasso e le macchine su quella normale. Asfinag lascerà che il ponte sia percorribile a due corsie per circa 170 giorni all’anno in direzione sud e per 160 giorni in direzione nord. In queste giornate di doppia corsia sarà necessario che i mezzi con un peso superiore a 3,5 tonnellate circolino sul lato interno.

Sarà una bilancia integrata nella carreggiata a rilevare se un veicolo superiore a 3,5 tonnellate stia percorrendo erroneamente la corsia a destra. In questo caso, il veicolo verrà deviato prima del ponte, guidato attraverso un parcheggio, controllato di nuovo e poi indirizzato sulla corsia di sinistra corretta.

Recentemente le Camere di commercio di Trento e Bolzano hanno chiesto «deroghe e più flessibilità in quanto la limitazione della circolazione provocherà danni economici all’autotrasporto, al commercio, al turismo e alle imprese». Per il momento, dalla società autostradale austriaca Asfinag nessuna marcia indietro. E in uno studio sulle probabili conseguenze del collo di bottiglia al Brennero si stima che i lavori di messa in sicurezza del viadotto (cantiere in cui sarà impegnata anche la trevigiana Maeg) costeranno al settore dai 93,5 a 327,3 milioni di euro all’anno in termini di tempo e costi dovuti alla congestione. Il conto raddoppia per il sistema paese se si prende in considerazione anche la congestione subita dal traffico leggero con un conto complessivo che va da 174 milioni di euro all’anno fino ad arrivare con la chiusura della tratta nel “Worst case” a 640 milioni di euro.

Lo studio stima anche che il 24,5% degli autotrasportatori che decideranno di evitare il Brennero si sposteranno al Tarvisio, facendo in questo modo aumentare il traffico pesante anche in Friuli Venezia Giulia.

Tutto questo mentre prosegue in Europa la battaglia legale del governo italiano contro l’Austria. Una vertenza che ha visto anche l’intervento della Commissione europea che ha presentato una domanda di ammissione come arbitro nel procedimento «per sostenere le richieste della Repubblica italiana» e per esporre e spiegare le posizioni esposte nel parere motivato con cui la Commissione aveva sottolineato che i blocchi al transito dei mezzi pesanti al valico del Brennero «limitano la libertà di movimento delle merci» prevista dai trattati europei e «mancano di basi che le possano giustificare».

L’Austria però al momento tira dritto e dal 7 gennaio conferma l’inizio del dosaggio. Tutti i lunedì di febbraio e marzo sarà applicato il sistema di filtraggio sui veicoli pesanti provenienti dalla Germania in transito sull’autostrada nell’area del valico di frontiera a Kufstein/Kiefersfelden e diretti verso l’Italia. Il filtro dei veicoli pesanti inizierà alle 5 di mattina ammettendo fino a un massimo di 300 camion l’ora. Superato questo limite, scatterà il numero chiuso per i Tir con il divieto di transito.

 

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