Nuovi divieti al Brennero. I trasportatori al governo: «Basta discriminazioni»

Torna la tensione con l’avvicinarsi dell’inizio dei lavori al ponte di Lueg. «A farne le spese sarà l’industria delle filiere del made in Italy»

Giorgio Barbieri
Un serpentone di mezzi pesanti lungo l’autostrada del Brennero
Un serpentone di mezzi pesanti lungo l’autostrada del Brennero

Con l’avvicinarsi dell’inizio dei lavori al ponte di Lueg, che provocheranno disagi al traffico leggero e pesante, torna la tensione sul Brennero. Ieri è stata l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese dell’autotrasporto merci e della logistica ad esprimere preoccupazione in merito al pacchetto di misure presentato da Asfinag (la società pubblica di gestione delle strade austriache) che per affrontare i lavori di rifacimento del Ponte Lueg sul tratto autostradale della A13 avrebbe previsto, a partire dal prossimo primo gennaio, l’introduzione di ulteriori divieti non meglio specificati per il transito dei mezzi pesanti sull’asse del Brennero.

«Nutriamo forti preoccupazioni nei confronti del pacchetto di misure annunciato da Asfinag, che metterebbe ancora una volta l’Austria nelle condizioni di contingentare il traffico merci dall’Italia su di un corridoio, lo Scandinavo-Mediterraneo, pilastro delle reti Ten-t», ha detto Thomas Baumgartner, in passato presidente di Anita con delega al Brennero. «Inoltre», ha spiegato, «le riduzioni della carreggiata già operate sul versante italiano della A22 in occasione di cantieri per la manutenzione, dimostrano come nei giorni feriali il traffico sia regolare e diventi problematico solo in corrispondenza di festività, quando in autostrada si riversa il traffico turistico».

Per questo l’associazione si rivolge direttamente al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini: «Chiediamo che vigili affinché venga riservato al settore un trattamento equo, senza discriminazioni tese ad avvantaggiare i veicoli ad uso turistico o privato così come i trasporti con partenza o arrivo in Austria, ai quali spesso viene garantito il vantaggio della libera circolazione, e impedisca all'Austria di trascurare nuovamente il diritto europeo introducendo nuove limitazioni al traffico prive di legittimità».

«Viceversa» ha concluso Baumgartner «a farne le spese sarà l’industria delle filiere del made in Italy, che grazie al trasporto merci su gomma è resa competitiva a vantaggio dell’export e dell’economia italiana».

Asfinag, il gestore della tratta autostradale in territorio austriaco, ha messo a punto un pacchetto di misure studiato per contingentare il passaggio di tutti i veicoli, non solamente quelli pesanti, dato che in quel tratto di autostrada dal primo gennaio del 2025 fino alla fine del 2027 si potrà viaggiare su una corsia in entrambe le direzioni di marcia.

Partendo dal presupposto che i danni riportati dal viadotto richiederanno restrizioni per ridurre il carico, allo studio c’è l’istituzione di un sistema a slot per i mezzi pesanti, tramite gestione digitale, analogamente a quanto avviene presso i porti e gli scali intermodali. Nel caso di chiusura totale della struttura si ipotizzano poi ulteriori divieti per i tir attraverso i dosaggi del traffico, divieti di circolazione a tutela della sicurezza pubblica e limitazioni al traffico dei camion tra Matrei am Brenner (nel distretto di Innsbruck) e il confine. Ma non è finita: tra le ipotesi anche un sistema di fasce orarie, che però è condizionato ad un accordo internazionale tra Germania, Austria e Italia. 

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