Piattaforma logistica, partono le attività. Il primo traghetto arriva a Trieste dalla Turchia

Il 30 gennaio a Trieste un ro-ro della Ulusoy, la compagnia che aprì la via dell’autostrada del mare: rotta trisettimanal
La piattaforma logistica Italy a Trieste
La piattaforma logistica Italy a Trieste

TRIESTE La prima nave arriverà il 30 gennaio. La Piattaforma logistica del porto di Trieste sta per cominciare le attività di movimentazione. Sarà un traghetto della compagnia turca Ulusoy a inaugurare l’infrastruttura, che ha da poco visto compiersi l’aumento di capitale che ha condotto Hamburger Hafen und Logistik alla testa della società Hhla Plt Italy. La realizzazione del primo lotto del Molo VIII è questione di diversi anni e i tedeschi cominciano a impiegare quello che c’è. Hhla Plt partirà in particolare dai semirimorchi, perché Ulusoy Sealines è uno degli armatori leader della tratta che vede i traghetti ro-ro andare e venire fra la Turchia e Trieste. Anzi, il gruppo è stato il primo ad aprire la via della cosiddetta autostrada del mare, che fa di Trieste uno degli scali maggiormente attrattivi per questo particolare ambito. Il primo cliente della Piattaforma svolge dal 2000 una rotta che, per due volte alla settimana, collega il porto giuliano a quello di Çeşme. L’idea è portare i traffici a tre toccate settimanali, svolte dai quattro traghetti posseduti in tutto da Ulusoy. Finora per i due attracchi settimanali è stato sufficiente il Trieste Intermodal Maritime Terminal, di cui la stessa Ulusoy è concessionaria in società con Samer & Co. Shipping, situato fra Molo VI e Molo VII.

I turchi continueranno a impiegare il proprio terminal, ma vogliono allargarsi e sposteranno quindi la nuova toccata alla Piattaforma logistica. Con circa 20 mila metri quadrati a disposizione, infatti, gli spazi di Timt non possono ospitare nuovo traffico. Dopo il completamento di tutti i collaudi, la Piattaforma è quindi pronta a partire. E lo farà sotto egida tedesca, grazie al recente aumento di capitale da 12,8 milioni effettuato da Hhla per raggiungere il 50,01% delle quote e il conseguente cambio dei vertici societari. L’operazione ha portato Angela Titzrath alla presidenza, mantenendo all’interno del cda gli imprenditori Francesco Parisi e Vittorio Petrucco.

Nel corso del 2021 la compagnia presenterà all’Autorità portuale il proprio piano di investimenti in vista della realizzazione del Molo VIII e della trasformazione della Ferriera in terminal ferroviario. Nonostante l’arrivo di una prima gru e la consegna di una seconda entro marzo, la possibilità di operare sul fronte dei container rimarrà contenuta ancora per alcuni anni, con la necessità di puntare sui semirimorchi. Nell’area della Piattaforma è stata perciò realizzata una rampa larga 35 metri, capace di operare anche con i traghetti di maggior dimensione. L’adiacente Scalo legnami (anch’esso sotto controllo di Hhla Plt) continuerà invece a operare sulle rinfuse solide.

Dopo il riassetto del cda, Francesco Parisi è stato designato legale rappresentante di Hhla con una serie di deleghe operative. A suo dire, «la nuova infrastruttura potrà consentire di crescere all’intero porto. Ci sono operatori che già oggi lavorano qui e hanno problemi di spazio: ora potranno usare anche la Piattaforma, grazie alla visione dell’Autorità portuale, che vuole consentire la crescita del porto». Parisi non vuol sentir parlare di concorrenza ai terminal vicini: «Nessuna guerra tra operatori, anzi, perché avere più spazio consente a tutti di lavorare meglio». Alla trattativa con Ulusoy ha partecipato non a caso Samer (che dei turchi è pure agente marittimo per l’Italia, ndr)». In vista ci sono nuovi clienti, ma il riserbo è ancora completo: «Ci sono delle trattative – dice Parisi – ma non possiamo fare anticipazioni. Notiamo che l’interesse per la Piattaforma è superiore alle nostre attese, in un momento non facile del mercato a causa della pandemia. Fra i soggetti interessati ci sono anche operatori nel campo dei container: potremo servirli dal secondo trimestre 2020, quando sarà arrivata anche la seconda gru di banchina». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

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