Pordenone, Dogane e Interporto al lavoro per avere il corridoio veloce

È un processo di digitalizzazione che semplifica e riduce i tempi dell'export. Incontro con la direzione dell'Agenzia delle dogane di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Intanto i treni settimanali saliti da 15 a 30/50 da fine 2020
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PORDENONE - Interporto Pordenone al lavoro per ottenere il Fast corridor, corridoio veloce, che unisca Pordenone all'area portuale di Trieste, ma non solo.

Un primo passo per arrivare al servizio, che è garantito dalle Dogane ai centri logistici che hanno un certo volume di interscambi e che garantiscono flussi logistici su tratte ritenute strategiche a livello nazionale, è stato compiuto durante l'incontro tra il direttore territoriale Veneto e Friuli Venezia Giulia dell'Agenzia delle dogane, Davide Bellosi, e l'amministratore delegato dell'Interporto di Pordenone, Giuseppe Bortolussi.

Un incontro durante il quale Bortolussi «ha illustrato gli importanti investimenti realizzati con il coinvolgimento della Regione Friuli Venezia Giulia sull'area dell'hub intermodale e sull'intero polo logistico - si legge in una nota di Interporto - Bellosi, accompagnato da una delegazione composta da Nikita Miceli De Biase, Vincenzo De Deo e Teresa Marvelli, ha sottolineato come ADM sia sempre più orientata a sviluppare servizi dove la tecnologia, l'automazione e l'intelligenza artificiale possano integrarsi al fine di rendere ancor più agevole l'operatività in relazione ai traffici delle merci».

Tra i servizi digitali rientrano anche i corridoi veloci ovvero processi basati su infrastrutture immateriali, sull'impiego di nuove tecnologie, sul tracciamento elettronico delle merci per la semplificazione del ciclo import/export e la decongestione degli spazi portuali.

«Con l'avvento della Brexit e non solo per quello, aumenta l'attività di verifica e tracciamento delle merci provenienti dall'area extraeuropea - evidenzia Bortolussi -. Un sistema digitalizzato e semplificato, in un procedura che è finalizzata al pagamento delle imposte allo Stato, consente di tagliare tempi importanti a chi importa ed esporta le merci e quindi un Interporto che dispone di corridoi veloci diventa ancor più appetibile per il sistema imprese che è vocato all'export».

I corridoi vengono concessi su determinate tratte e non sono "benefici" immutabili: sono strettamente legati alla competitività del sistema logistico di riferimento. «Per noi sarebbe un ulteriore riconoscimento del lavoro svolto, a beneficio del sistema imprese - prosegue l'amministratore delegato - Fra poco inaugureremo anche la tratta del mare verso Genova, su cui stiamo lavorando al servizio delle aziende del mobile e dell'elettrodomestico. Un efficientamento del servizio doganale anche in questa direttrice sarebbe un ulteriore plus per il mondo delle imprese».

I volumi di Interporto stanno crescendo in modo progressivo e importante:

«A partire da marzo possiamo dire che andremo verso la saturazione. Quanto prima daremo informazioni anche sugli ulteriori risultati raggiunti».

Come aveva già spiegato all'inizio dell'anno proprio l'amministratore delegato della società, i treni che settimanalmente partono dal raccordo ferroviario pordenonese variano da 30 a 50, rispetto ai 15 di fine 2020. L'aumento è dovuto al fatto che importanti compagnie marittime hanno deciso di investire su Pordenone, rendendolo un hub principale.

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