Riparte la Valdastico Nord, il Trentino dà il via libera

Approvata la variante al Piano urbanistico per il collegamento a Rovereto. Tempi più rapidi per la bretella tra l’A31 e l’autostrada del Brennero

Riparte la Valdastico Nord, il collegamento tra l’A31 e l’autostrada del Brennero che il Veneto attende da ormai trent’anni. La giunta della Provincia autonoma di Trento ha infatti dato il via libera, in adozione preliminare, alla “variante al Piano urbanistico provinciale relativa all’ambito di connessione Corridoio Est”, cioè quella che allarga il fronte entro cui si potrà collocare il nuovo collegamento infrastrutturale tra Trentino e Veneto.

Un provvedimento che permette di realizzare il tratto autostradale con la possibilità di uscita a Rovereto Sud, come da desiderata del governatore Maurizio Fugatti. Una partita che inevitabilmente andrà ad intrecciarsi anche con il futuro della concessione, attualmente in capo ad A4 Holding che gestisce anche la Brescia-Padova, che andrà a scadenza alla fine del 2026 e intorno alla quale si stanno già muovendo in molti.

Questa volta sembra proprio che si voglia fare sul serio, e anche piuttosto rapidamente. Si dovrà attendere il parere del Consiglio delle autonomie locali (e qui molti Comuni sono contrari al progetto) e la commissione del Consiglio provinciale lavorerà fino al 20 agosto. Solo allora si andrà in aula con l’obiettivo di far programmare il disegno di legge nella tornata consigliare tra il 10 e il 12 settembre, così da concludere l’iter entro metà settembre. A quel punto spetterà al concessionario, che aveva ottenuto la proroga senza gara proprio sulla base della realizzazione del prolungamento dell’A31, la valutazione di compatibilità e la presentazione dei dati rispetto alla soluzione migliore. Risale infatti al 2007 la decisione del governo Prodi di rinnovare la concessione con il vincolo di completare l’autostrada con l’innesto a Trento entro il 2026. Ma era poi stato Maurizio Fugatti, preferendo invece l’uscita a Rovereto, a far ripartire tutta la vicenda da zero. La società A4 Holding ha già fornito quattro tracciati alternativi, tre dei quali con l’innesto localizzato attorno a Trento e l’ultimo su Rovereto, come chiesto dal presidente Fugatti. Tutti i dossier con i calcoli e le previsioni dei costi sono sui tavoli della stati inviati alla Provincia autonoma. Sul fronte veneto è invece tutto già pronto dato che il progetto dell’autostrada fino a Pedemonte ha già fatto il suo iter regionale in Regione. Il Veneto è assolutamente a favore di un intervento. «Il corridoio del Brennero», ha spiegato Elisa De Berti, assessore regionale ai Trasporti, «resta saturo e la terza corsia in programma sarà comunque dinamica e non fisica, il prolungamento della Valdastico serve eccome soprattutto per il collegamenti da Nord a Est. Sulla Valsugana c’è stato un incremento del traffico dopo l’apertura della Pedemontana e c’è bisogno di fare qualcosa».

La concessione, come detto, era stata rinnovata proprio per realizzare la Valdastico Nord e la società ora è pronta a giocarsi tutte le sue carte. «Ho saputo che hanno deliberato di continuare l’iter», ha spiegato Bruno Chiari, direttore generale di A4 Holding all’inaugurazione del casello di Montecchio della Pedemontana, «al momento non siamo ancora coinvolti ufficialmente, ma non escludo che ci sarà una ripresa in qualche maniera». Nel frattempo, sempre nell’ottica di un prolungamento della concessione, la società A4 Holding ha anche presentato un progetto per la realizzazione della quarta corsia da Brescia a Padova. Un progetto sul quale ha dimostrato freddezza la Regione Veneto che preferirebbe, anche per non drenare traffico alla Pedemontana, un intervento meno impattante con la realizzazione di una terza corsia dinamica.

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