Taglio della tassa d’imbarco al Trieste Airport: Ryanair risparmia 2,4 milioni in un anno

Il ceo della compagnia irlandese O’Leary ha elogiato pubblicamente il provvedimento voluto dalla Regione. L’ad Consalvo: l’operazione ci ha consentito di superare un sistema bloccato, nel 2025 arriveremo a 1,6 milioni di passeggeri

Maurizio Cescon

Un risparmio di 2 milioni 437 mila euro nel 2024 per Ryanair grazie alla cancellazione della tassa comunale d’imbarco (6,5 euro per i 375 mila viaggiatori Ryan partiti dallo scalo di Ronchi dei Legionari), decisa dalla giunta regionale.

Una cifra che, nei bilanci miliardari della più grande compagnia aerea europea non farà la differenza, ma che evidentemente sta molto a cuore al ceo di Ryanair, Michael O’Leary tanto da farne una sorta di battaglia di principio.

«Tre regioni italiane hanno eliminato la tassa comunale - ha detto il manager ieri in conferenza stampa a Bruxelles - e sono state premiate con una crescita molto forte», ha osservato riferendosi ai casi di Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Calabria. «L’Ue deve attuare una riforma del traffico aereo e tagliare o eliminare le tasse sull’aviazione», ha aggiunto.

Effettivamente con l’addio all’imposta, Ryanair ha mantenuto la promessa di potenziare la sua presenza al Trieste Airport, tanto da farne una base permanente per due suoi aeromobili e incrementare le rotte, sia domestiche che internazionali

 E così l’aeroporto regionale, che viaggiava sempre con una media passeggeri tra i 700 e gli 800 mila l’anno, nel 2024 è balzato a 1 milione 320 mila viaggiatori, 750 mila dei quali portati in dote proprio dagli irlandesi.

L’Ad della società, Marco Consalvo, incassa con soddisfazione gli elogi di O’Leary. «La Regione nell’operazione è stata fondamentale - spiega il manager, che quest’anno taglierà il traguardo dei 10 anni al vertice dell’aeroporto del Friuli Venezia Giulia - , ha invogliato Ryanair a puntare su di noi».

«Per loro non avere la tassa d’imbarco è sicuramente un vantaggio in termini di costi – aggiunge Consalvo – ma poi bisogna far funzionare i voli, con le rotte studiate e proposte. La partnership con Ryanair sta andando bene, prova ne sia che sono state confermate tutte le rotte summer anche per l’inverno, tranne Cagliari, che però ripartirà a marzo con 4 andate e ritorno settimanali. Non era scontata la conferma, visto che nei mesi da ottobre fino a marzo il flusso turistico verso il mare del sud Italia o della Spagna è nettamente inferiore rispetto all’estate».

Consalvo fissa già l’obiettivo di passeggeri per il 2025 «supereremo il milione e 600 mila, con una crescita ulteriore del 25%» ma guarda oltre, al 2026 e agli anni a venire.

«Noi grazie al taglio dell’imposta, abbiamo avuto l’occasione di attuare una vera e propria rottura con il sistema bloccato del passato - afferma l’Ad - . E la presenza massiccia di compagnie (Ita airways con il volo per Roma che ha raggiunto 4 frequenze giornaliere e Milano, Lufthansa con Francoforte, Air Dolomiti, Wizz e Transavia che opererà la destinazione di Rotterdam al debutto) ci ha consentito di assumere 40 nuovi addetti nel 2024 e di prevedere l’entrata in organico di altre 30 persone entro la fine del 2025».

«Noi abbiamo sempre avuto un gap rispetto ai concorrenti per il bacino d’utenza limitato, ma il lavoro che è stato fatto ci ha consentito di riprendere progressivamente l’utenza regionale. Prima il 65% di viaggiatori partiva in aereo da Venezia, adesso questa cifra si è ridotta al 30, 35%. La sfida ora è quella di attirare passeggeri dalla Slovenia o dalla Croazia. Lubiana ha un aeroporto che non è paragonabile come offerta, a Venezia, molte località turistiche sul Mediterraneo le possiamo proporre noi. Quest’anno, intanto, per la prima volta avremo 27 destinazioni raggiungibili da Ronchi: 10 nazionali e 17 estere. Non era mai accaduto, la media era di 8, 10 rotte al massimo», conclude il manager.. —

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