Terza corsia A4 fra San Donà a Portogruaro, a inizio 2025 si parte: tutte le opere previste

Un miliardo di euro per gli interventi: c’è il cronoprogramma dei lavori. Monaco: «Un intervento strategico e atteso dal territorio per completare il corridoio europeo mediterraneo»

Rosario Padovano
Demolizione del cavalcavia 418 e Varo del 417. Foto Petrussi / Ferraro Simone
Demolizione del cavalcavia 418 e Varo del 417. Foto Petrussi / Ferraro Simone

Il 2025 sarà l’anno della svolta: entreranno nel vivo i lavori per l’allargamento dell’autostrada A4, nel tratto compreso tra le uscite di San Donà di Piave e Portogruaro, funestato anche venerdì dall’ultimo di una lunga serie di incidenti mortali. Il miliardo di investimenti sulla A4 ben si colloca nel complesso quadro infrastrutturale del Veneto e del Friuli, dove anche la Strada Pedemontana Veneta assume un rilievo di primissimo piano: non vi è dubbio che raggiungere Trieste partendo da Verona, e viceversa, comporta un risparmio di tempo oscillante tra una o due ore. Dirottare traffico sulla Spv significa anche sgravare la A4: ecco perché le due autostrade sono legatissime.

Sei grandi opere cambieranno il volto del tratto dell’autostrada A4 tra San Donà di Piave e Portogruaro, a partire già da inizio 2025. Un piano ambizioso, con un finanziamento senza precedenti, pari a quasi un miliardo di euro, quello messo a punto dal Commissario delegato per l’emergenza della A4 che, con l’ausilio della Società Autostrade Alto Adriatico, concessionaria della rete, ha l’obiettivo di trasformare il sistema trasportistico del Veneto Orientale.

Cantieri per la terza corsia, devolizione di cavalcavia. Foto Petrussi / Ferraro Simone
Cantieri per la terza corsia, devolizione di cavalcavia. Foto Petrussi / Ferraro Simone

La prima opera, tuttora in corso, è il rifacimento dei dieci cavalcavia nel tratto tra San Donà di Piave e Portogruaro. Il quadro economico è di circa 83 milioni di euro. Questi interventi saranno completati nel 2026. Proprio per quel periodo è infatti previsto l’inizio dei lavori di ampliamento autostradale con la terza corsia nel tratto Veneto che saranno avviati a partire da San Donà di Piave, in continuità con il tratto già ampliato, procedendo quindi verso est, con la realizzazione del nuovo svincolo e casello di San Stino di Livenza potenziato con 3 porte di ingresso e 5 di uscita per una larghezza complessiva di circa 70 metri della linea di esazione. Tra 12 mesi circa, quindi, ecco il via a questi interventi.

Il casello di San Stino sorgerà nel territorio di Annone Veneto e qui entra in gioco anche il turismo: la città turistica di Caorle vuole il nome all’uscita, come in Romagna hanno Cattolica, Riccione, Rimini e altre località.

Lungo l’intero tratto saranno realizzati 3 cavalcavia, 12 sottopassi di viabilità e linee ferroviarie, oltre 50 attraversamenti idraulici e saranno anche adeguate le rampe dello svincolo autostradale di Cessalto. Attenzione ai nuovi ponti: 9 saranno quelli ricostruiti, tra cui quello sul fiume Livenza, tra la provincia di Treviso (Cessalto) e la Città metropolitana di Venezia (San Stino) e quello sul canale Malgher, sempre a San Stino. Verranno innalzato di 4 metri.

Il quadro economico è di 870 milioni di euro

Elisa De Berti assessore regionale veneta ai Lavori Pubblici
Elisa De Berti assessore regionale veneta ai Lavori Pubblici

Commissario e Società Autostrade Alto Adriatico daranno corso ad un’altra grande opera, ovvero l’adeguamento della barriera di Portogruaro. Un intervento che, grazie al completamento della terza corsia tra Portogruaro e Palmanova, diviene necessario per potenziare il bypass A28/A27 anche alla luce dell’aumento dei transiti verso A27 (tra un anno ci sono le Olimpiadi invernali) e la Pedemontana Veneta. Aumenteranno a 3 le nuove piste. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto il contratto d’appalto con il raggruppamento temporaneo d’impresa che si è aggiudicato la gara. La consegna dei lavori è prevista a inizio 2025 e nell’estate del 2026 è prevista la conclusione dei lavori. Il quadro economico è di circa 13 milioni di euro.

Nel 2025 saranno, invece, completate altre tre opere. La prima è l’allargamento a 11 piste del casello di San Donà (quadro economico di circa 3 milioni 440 mila euro); la seconda riguarda le nuove aree di sosta per i mezzi pesanti di Fratta Nord e Sud con la costruzione di 161 nuovi stalli a disposizione per autoarticolati, mezzi frigoriferi e camper (importo complessivo a base di gara di 13 milioni 473 mila euro); la terza riguarda il rifacimento della caserma della polizia stradale di San Donà (quadro economico di circa 3 milioni 300 mila euro).

«È importante la sinergia tra i vari enti per poter giungere al traguardo – ha affermato il presidente di Società Autostrade Alto Adriatico, l’avvocato Marco Monaco -. L’obiettivo comune è quello di garantire la sicurezza degli utenti. Siamo il ponte tra Est e Ovest dell’Europa». «Un intervento strategico e atteso dal territorio, frutto di un grande lavoro e di un’importante sinergia tra Regione del Veneto e Friuli Venezia Giulia, con il presidente e Commissario per l'emergenza della A4 Massimiliano Fedriga, che ringrazio, per il completamento del Corridoio europeo mediterraneo» ha aggiunto l’assessore regionale veneta Elisa De Berti.

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