Trasporti e infrastrutture, ecco le 15 priorità in Veneto per le imprese. Ma scoppia la grana costi
Presentato il “Libro bianco” delle urgenze: la lista completa. Pozza: «La competitività passa attraverso le grandi opere. Ma serve applicare il modello del ponte di Genova: la paralisi burocratica si può superare»

La terza corsia nel tratto San Donà-Portogruaro dell’autostrada Venezia-Trieste (lavori secondo semestre 2024), il completamento della Pedemontana con l’interconnessione con l’A27 entro fine anno, l’alta velocità fra Vicenza e Padova (progetto già finanziato dal Ministero; cantiere già aperto fra Verona e Vicenza), il raddoppio della linea ferroviaria Maerne-Castelfranco. Sono gli interventi ritenuti prioritari dalla Regione che s’intrecciano con le 15 opere indifferibili per il sistema economico veneto, illustrate nel “Libro bianco sulle priorità infrastrutturali” elaborato da Unioncamere Veneto in collaborazione con Uniontrasporti.
Venerdì la presentazione del documento alla Camera di commercio Treviso-Belluno, con un appello forte firmato Mario Pozza, presidente Unioncamere Veneto: «La competitività passa attraverso le grandi opere. Ma serve applicare il modello Genova: la realizzazione del nuovo ponte ci ha insegnato che la paralisi burocratica si può superare».
Entrando più nel dettaglio, il Libro bianco individua tre priorità per “area camerale”: per Treviso-Belluno c’è la valutazione del prolungamento dell’A27 verso l’Austria, la realizzazione di un interporto-piattaforma logistica nel Bellunese e valorizzazione degli impianti a fune; per Padova il completamento della SR10 e Monselice-Mare (SR104), l’adeguamento della SS309 Ravenna-Venezia e la realizzazione della Nogara-Mare; per Venezia sono indicati il potenziamento del sistema idroviario, l’integrazione modale dell’aeroporto di Venezia, l’efficientamento dei porti di Venezia e Chioggia; per Vicenza le connessioni con la Pedemontana, il prolungamento A31 Valdastico verso Nord, il potenziamento della linea ferroviaria Vicenza-Schio; infine per Verona l’accessibilità al Brennero (A22 e ferrovia Fortezza-Verona), aeroporto di Verona-Villafranca e nodo urbano del capoluogo scaligero.

Ma lo studio, al di là delle 15 priorità, elenca altri interventi in cima all’agenda: nel caso di Treviso, ad esempio, si pone l’accento sul potenziamento dei collegamenti secondari-intervallivi (verso Belluno) e sulla valorizzazione del mercato ortofrutticolo, puntando a decongestionare il traffico in Strada Ovest. «La terza corsia fra Portogruaro e San Donà è fondamentale, sono i gravi incidenti stradali a ricordarcelo», incalza Pozza. «Un’emergenza nazionale», attacca Moreno De Col, presidente Cna Veneto. Inevitabile il pensiero alla recente tragedia del furgone dei diversamente abili romagnoli.

Ma com’è il piano-terza corsia per la Venezia-Trieste? Sul progetto incombe il tema rincari materie prime. «Per i 25 km del tratto San Donà-Portogruaro il costo è di 500 milioni di euro», spiega Elisa De Berti, assessore regionale ai Trasporti, «i lavori sono autofinanziati, bisognerà vedere come adeguare i costi ai sopraggiunti rincari: se potrà, chiederemo al governo di darci una mano. Ricordo che c’è pure un commissario: Massimiliano Fedriga (presidente Regione Friuli Venezia Giulia). La tabella di marcia prevede gara e inizio lavori per il secondo semestre 2024». Le altre priorità della Regione? «Il completamento della Pedemontana e l’alta velocità fra Vicenza e Padova», conclude De Berti. Ma il Libro bianco si sofferma pure sulla banda larga: «Strategica per le nostre aziende e l’e-commerce», mette in evidenza Pozza.
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