Verso le Olimpiadi: "Un commissario per le varianti di Cortina e Longarone"

La richiesta del presidente della Provincia di Belluno, Padrin. Il ministro D’Incà: «Il governo crede nei due eventi e ci ha investito 700 milioni di euro». Benetton: «Flessibilità nell’organizzazione dei mondiali di febbraio»

LONGARONE (BELLUNO). Cortina 2021 e Milano Cortina 2026, moltiplicatori di opportunità da non lasciarsi sfuggire. Cosa occorre per vincere la sfida iridata e quella a cinque cerchi? Creare progetti condivisi, sfruttare i fondi europei, sconfiggere la burocrazia. I due grandi eventi sportivi che interesseranno a breve le Dolomiti Bellunesi sono stati al centro del dibattito “Olimpiadi 2026: le azioni programmate e da programmare per prepararci alla grande sfida. Infrastrutture, mobilità, turismo”, iniziativa proposta a Longarone Fiere nell’ambito della quarta edizione di Dolomiti Show, la fiera della montagna.

Protagonisti della tavola rotonda, coordinata da Paolo Cagnan, condirettore di Corriere delle Alpi, Tribuna di Treviso, Nuova Venezia e Mattino di Padova, ha visto gli interventi del ministro per i rapporti con il parlamento, Federico D’Incà, dell’onorevole Roger De Menech, presidente del fondo comuni di confine, del presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, di Alessandro Benetton, presidente della Fondazione Cortina 2021, e di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto.

«Il governo crede nel turismo, come dimostra l’istituzione del bonus vacanze, e crede nei Mondiali e nelle Olimpiadi: per i due eventi ha messo nel piatto complessivamente quasi 700 milioni di euro», ha detto il ministro D’Incà che poi, a chi gli chiedeva se con le opere avviate ci sia il rischio di portarsi le mafie in casa, ha risposto che «le mafie devono temere questo governo: noi lavoriamo nella massima trasparenza».

«Da Mondiali e Olimpiadi ci aspettiamo un aumento e un miglioramento della ricettività», ha sottolineato ancora il ministro che ha aggiunto di «sperare in un’accelerazione dei cantieri Anas».

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Proprio relativamente alle infrastrutture viarie si è detto preoccupato il presidente della Provincia, e sindaco di Longarone, Roberto Padrin. «La semplificazione burocratica è indispensabile e credo che per farci trovare pronti a dicembre 2025 con le varianti di Longarone e di Cortina occorra l’istituzione di un commissario governativo, fondamentale per velocizzare le pratiche e quindi la realizzazione delle opere», ha affermato il numero uno di Palazzo Piloni. «Occorre avere unità di intenti a tutti i livelli, a partire in primis da noi sindaci: il treno lo prendiamo ora o non lo faremo mai più».

Un invito forte a lavorare per migliorare le nostre infrastrutture è arrivato dal presidente di Federalberghi Veneto. «Dobbiamo rendere più facile l’accesso ai turisti, ai turisti del mondo», così Marco Michielli. «I Mondiali del 2021 sono un warm up in vista delle Olimpiadi ed entrambi gli eventi sono un’occasione straordinaria che non possiamo fallire. Ai miei colleghi albergatori dico di sfruttare al massimo le opportunità finanziarie che arrivano dall’Europa per ammodernare le strutture: dobbiamo proporre un turismo di qualità».

Michielli ha ricordato pure che alle Olimpiadi sono strettamente legate le Paralimpiadi. In questo senso, ha detto, «è doveroso, giusto e intelligente attrezzarci al meglio per rendere accessibili, o più accessibili, le nostre strutture».

Di mobilità integrata ha parlato molto Roger De Menech. «I nostri territori devono aver maggior capacità di progettazione nel lungo periodo», ha affermato il presidente del fondo comuni di confine. «Uno degli ambiti sui quali lavorare è il servizio di mobilità integrato: occorre pensare a un servizio che unisca la stazione di Mestre alle funivie e seggiovie delle nostre montagne».

Flessibilità è stata invece la parola chiave dell’intervento di Alessandro Benetton. «I Mondiali di sci alpino del prossimo febbraio saranno il primo grande evento post Covid», ha sottolineato il presidente della Fondazione Cortina 2021. «Siamo stati flessibili nel nostro operare e continuiamo a esserlo: stiamo infatti lavorando a diversi scenari possibili per questo grande evento. Uno potrebbe essere quello di avere una rassegna iridata con ingressi limitati ma uno potrebbe anche essere quello di dover vivere una evento a porte chiuse. In ogni caso, ci faremo trovare pronti a seconda di ogni evenienza». —

Argomenti:olimpiadi 2026

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