Viabilità bellunese malata cronica. "Intervenire è imperativo"
Belluno - “La strada Feltrina è un’altra malata cronica del nostro territorio. Servono nuovi interventi strutturali e di messa in sicurezza. È una questione anche economica e che riguarda da vicino la permanenza delle aziende sul territorio”.
A dirlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che suona nuovamente la sveglia alle Istituzioni sulla necessità di mettere mano alla viabilità intervalliva della provincia con un vero e proprio piano straordinario di interventi.
“Il divario infrastrutturale del Bellunese si avverte da nord a sud e l’ultima ondata di maltempo ce lo ha ricordato ancora una volta, dalle colate detritiche sull’Alemagna alla chiusura, per l’appunto, della Feltrina e della SP 1 bis della Madonna del Piave, sempre soggetta ad allagamenti soprattutto all’altezza della galleria tra Vas e Segusino. Scenari che richiedono risposte urgenti e non più rinviabili”.
“Attorno alla Feltrina ruotano importanti aree industriali, da Villapaiera a Quero, tra le più estese del Bellunese. E di qui transita una parte significativa di turisti che vogliono raggiungere le nostre località. Eppure siamo fermi anche su questo fronte. La rettifica delle curve di Anzù e di alcuni tratti tra Carpen e Santa Maria risalgono a tanti anni fa. È giunto il momento di rimetterci mano e garantire maggiore sicurezza”.
“Le aziende bellunesi e in particolare quelle feltrine meritano una viabilità migliore, più moderna, fluida e sicura .- aggiunge Berton -. Collegamenti più efficienti sono un fattore competitivo imprescindibile. Mi auguro che le risorse per le infrastrutture vengano trovate al più presto e che il Recovery Fund sia un’occasione per rilanciare soprattutto le aree più fragili del Paese, come le zone montane. A sua volta le Istituzioni locali devono fare uno sforzo di programmazione e considerare le infrastrutture come una priorità assoluta”, la conclusione della presidente Berton.
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