Inps vende al Comune di Verona le “Case Azzolini” a 8 milioni e mezzo

Il complesso immobiliare, costituito da 180 alloggi con relative cantine pertinenziali e 199 garage per complessivi 379 immobili
12/11/2018 Milano, incontro "L'Inps apre le porte ai riders", nella foto INPS, sede di Milano
12/11/2018 Milano, incontro "L'Inps apre le porte ai riders", nella foto INPS, sede di Milano

VERONA. Il patrimonio immobiliare dell’INPS, costituito da circa 20mila immobili per un valore di circa due miliardi, grazie ad una recente legge, ovvero il cosiddetto “decreto Rilancio” (articolo 17 – bis, introdotto a seguito delle modifiche in sede di conversione del Decreto Legge n. 43/2020 dalla Legge n. 77/2020, nel testo dell’articolo 3 della Legge n. 410/2001), può essere venduto anche agli Enti Locali. Grazie a questa nuova norma la Direzione Regionale INPS ed il Comune di Verona hanno potuto concretizzare la vendita del complesso immobiliare conosciuto come “case Azzolini”, nel quartiere “Borgo Roma”.

Si tratta quindi, in assoluto, della prima vendita significativa da parte INPS sull’intero territorio nazionale, con vantaggi tangibili per tutti.

“In primis” INPS che con il ricavato della compravendita, pari a otto milioni e mezzo di euro, potrà reinvestire per l’acquisto di sedi strumentali sul territorio nazionale, così creando un circolo virtuoso nel quale l’INPS autofinanzia le proprie esigenze immobiliari, evitando, ove possibile, onerosi contratti di affitto e razionalizzando le proprie sedi istituzionali.

Poi il Comune di Verona, che acquista ad una buona cifra e si libera di un oneroso contratto di locazione, pari a 540mila euro annui. Infatti, il complesso immobiliare, costituito da 180 alloggi con relative cantine pertinenziali e 199 garage per complessivi 379 immobili, è stato subito dopo l’edificazione (1978) oggetto di un contratto di locazione intercorrente tra Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali e Comune di Verona, scaduto e proseguito anche dopo la scadenza.

Si tratta di un complesso costituito da alloggi “sociali”, assegnati a nuclei familiari disagiati, in totale autonomia dal Comune di Verona, mediante AGEC, Azienda Gestione Edifici Comunali, azienda speciale del Comune di Verona. Tutta la manutenzione straordinaria e ordinaria è sempre stata eseguita nel tempo a cura e spese del Comune di Verona anche attraverso AGEC.

Infine, i cittadini veronesi assegnatari degli alloggi, che hanno un chiaro interlocutore e certezza di prosecuzione del contratto di affitto a prezzi “sociali”. “Tranquillità per il futuro -sintetizza il Sindaco di Verona Federico Sboarina- per le famiglie che abitano il complesso e possibilità di interventi ordinari e straordinari”.

Il complesso immobiliare, a seguito dell’istituzione dell’I.N.P.D.A.P. (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) e dopo la parentesi relativa alla parziale cartolarizzazione di questi immobili, chiusa anticipatamente l’operazione con la S.C.I.P. Srl, è pervenuto, a seguito della soppressione di INPDAP, ad I.N.P.S.

“L’INPS sta velocemente razionalizzando la sua gestione patrimoniale e risolvendo criticità ereditate ed accumulatesi nel corso di decenni, in merito alle quali spesso non ha alcuna responsabilità”, ha dichiarato il Presidente Tridico, “e nonostante le difficoltà connesse a una normativa che certamente non aiuta e a vincoli di varia natura”.

“In questo accordo vincono tutti, INPS, Comune e soprattutto i cittadini di Verona” ha concluso il direttore regionale dell’INPS Antonio Pone. “Al Comune di Verona va dato atto di aver saputo cogliere un’opportunità di investimento a condizioni favorevoli”.

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