Intesa Veneto-Bolzano. Riparte il treno delle Dolomiti

Era il 15 giugno 1921 quando entrò in funzione la linea Calalzo-Cortina-Dobbiaco. Ma nel 1964 scorsero i titoli di coda sulla ferrovia: disarmati i binari, smontati i ponti, demoliti i caselli. Ora la rinascita fino alla Val Pusteria

Era il 15 giugno 1921 auando entrò in funzione la linea Calalzo-Cortina-Dobbiaco. Ma nel 1964 scorrevano i titoli di coda sulla ferrovia: disarmati i binari, smontati i ponti, demoliti i caselli. Sul sedime della ferrovia si snoda una pista ciclabile che in inverno diventa tracciato per lo sci di fondo.

Il Treno delle Dolomiti è diventato nel tempo un'immagine  evocativa di un mezzo di trasporto pubblico, che rispettosamente attraversava, senza ferirli, territori che l’Unesco ha iscritto al patrimonio naturale dell’Umanità, consentendo ai viaggiatori di godere di uno dei panorami alpini più belli del mondo.

Oggi con la firma dell'accordo tra Regione Veneto e Bolzano si assiste a una rinascita: "la rinascita di una ferrovia che diede lustro ed energia a questi territori, la sfida di chi vuole investire su sistemi di trasporto moderni, tecnologicamente avanzati e sostenibili in un’ambiente prezioso e delicato, di chi vuol far superare a quest’area sin qui irrisolti problemi di isolamento logistico e infrastrutturale, di chi progetta guardando oltre i confini amministrativi attraverso sinergie che producono benessere diffuso tra comunità confinanti" spiega un comunicato della Regione.

Il Treno delle Dolomiti, ribattezzato il progetto di collegamento ferroviario Venezia-Cadore-Cortina-Val Pusteria – per la cui realizzazione è stato firmato oggi un protocollo d’intesa dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher e dal ministro delle infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio – è una avvincente scommessa che hanno deciso di fare insieme la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano, con l’avvallo del ministero delle infrastrutture e dei trasporti: "una sorta di Fenice che rinasce dalle sue stesse ceneri, dopo la decadenza, la soppressione e i lunghi anni di dimenticatoio di quella che dal 1921 al 1964 era, appunto, la Ferrovia delle Dolomiti o  Dolomitenbahn" si legge.


Un binario a scartamento ridotto che si snodava lungo un percorso di 65 chilometri, in molti tratti parallelo a quello della strada statale d’Alemagna, nelle valli del Boite e della Rienza, sul quale viaggiava il treno con le carrozze di colore bianco azzurro. La linea partiva da Calalzo a quota 741 metri, raggiungeva Cortina a 1.224 metri, superava il Passo di Cimabanche a quota 1.529 metri e si attestava a Dobbiaco a quota 1.217 metri sul livello del mare.

I primi progetti di questo tracciato risalgono alla fine del 1800, ma solo nel periodo della Grande Guerra, per esigenze belliche, si iniziò concretamente a lavorare alla ferrovia. I geni militari austriaco e italiano realizzarono alcuni tratti con lo scopo di trasportare i rifornimenti sul fronte alpino. E fu nel 1921 che il primo trenò attraversò le Dolomiti. Da allora sono passati 95 anni. Ma il panorama è tutto da scoprire.
 

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