Iorio, BpVi: «Dal Bilancio 2015 qualche segnale di speranza»
L’assemblea del 5 marzo, a Vicenza, dovrà dare l’ok alla ricapitalizzazione da un miliardo e mezzo e approvare l’ingresso in Borsa. Operazione che, ha ribadito Francesco Iorio, direttore generale e consigliere delegato della Banca Popolare di Vicenza, palando ai risparmiatori friulani riuniti a Udine per l’operazione trasparenza promossa dalla banca, è l’unica strada per avere una speranza.
Intanto martedì prossimo il Consiglio di amministrazione dell’istituto approverà il bilancio 2015 «e lì qualche segnale che qualcosa è cambiato lo vedrete», ha assicurato il Dg. Il Cda dovrà anche rivisitare il piano industriale licenziato a settembre perché nel frattempo il quadro complessivo è mutato, in peggio. «Quel piano è già vecchio - ha spiegato ancora Iorio – perché le condizioni di mercato sono cambiate, con le crisi delle banche in Borsa e noi oggi siamo più piccoli».
«Vogliamo fare solamente la banca - ha ribadito con forza - e questo posso promettervelo: niente più aeroporti, né mostre d’arte, né altro. Solo intermediazione del credito, raccolta di depositi per dare impieghi, stop». Iorio ha messo davanti ai soci la dura realtà. «Qui c’è un conto da pagare di un miliardo e mezzo di euro - ha detto - che è il valore della ricapitalizzazione. Che ci siano stati guasti in passato è innegabile, ma io non faccio proclami per accaparrarmi il consenso, meglio la responsabilità. Però dovremo essere più razionali che emotivi: dobbiamo prima arrivare in porto, poi vedere chi ha rotto il motore della barca quando eravamo in navigazione.
La Borsa rappresenta la strada della trasparenza e non vedo alternative. Questa banca ha dato tanto al territorio, anche nei tempi più difficili della crisi. Io credo che ci sia ancora, tra Friuli e Veneto, qualche imprenditore importante che abbia interesse ad avere una banca del territorio».
Riproduzione riservata © il Nord Est