Istat: in Italia la crescita rallenta ancora

Lo dice l'Istituto di statistica nella congiuntura di maggio. Segnali di debolezza nelle attese delle imprese e negli ordinativi della manifattura. Torna a salire il prezzo del petrolio, instabile la Cina mentre sale il Pil Usa

"Rallenta il ritmo di crescita dell'economia italiana nel breve termine". E' quanto rivela l'Istat nella nota mensile di maggio sulla congiuntura italiana. "L'economia italiana continua a crescere con un ritmo moderato, caratterizzato dal consolidamento del contributo positivo della domanda interna alla crescita del Pil. Il principale motore della crescita - spiega l'Istat- è costituito dai consumi ai quali si accompagna anche un miglioramento degli investimenti. In presenza di alcuni segnali di debolezza delle attese delle imprese e degli ordinativi della manifattura, l'indicatore composito anticipatore dell'economia italiana ha segnato un'ulteriore discesa, suggerendo il rallentamento nel ritmo di crescita dell'attività economica nel breve termine".

Per quanto riguarda, il quadro internazionale, l'istituto di statistica osserva che la stima del Pil statunitense per il primo trimestre 2016 è stata rivista al rialzo di un decimo di punto e i fondamentali dell'economia rimangono solidi, mentre le condizioni del mercato del lavoro si confermano sostanzialmente stabili.

L'area euro ha segnato una crescita del Pil nel primo trimestre, riflesso la performance positiva dei diversi settori, come la produzione industriale dell'area è aumentata dello 0,8%, la produzione delle costruzioni dell'1,1% e le vendite al dettaglio dello 0,7%. La disoccupazione ad aprile è rimasta stabile (10,2%) in presenza di una lieve riduzione del numero di persone in cerca di occupazione.

Segnali altalenanti sulle prospettive di crescita dell'area giungono dagli indicatori anticipatori del ciclo economico. Il prezzo del petrolio è aumentato, attestandosi in media a 47,6 dollari a barile (+11,0% in maggio rispetto al mese precedente).


A preoccupare, "il persistente rallentamento delle economie emergenti, e della Cina in particolare, alla base del deludente andamento del commercio mondiale.

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