Jesolo, cuore del turismo nel Nord Adriatico: ecco come si trasformerà
L’incarico alla multinazionale Arcadis. Maschio (Albergatori): riqualificazione verso un turismo di qualità e sostenibile

JESOLO. I fondi del Pnrr offrono ai Comuni una grande opportunità per sviluppare progetti a lungo termine. La rigenerazione dei territori è un bisogno che si è reso sempre più evidente in questi anni, spinto soprattutto dalla necessità di trovare soluzioni più sostenibili.
Jesolo, cuore del turismo nel Nord Adriatico, ha colto questa opportunità e sta pensando ad un piano per affrontare le sfide dei prossimi trent’anni. Molte le problematiche che lo strumento urbanistico dovrà affrontare: non solo erosione della costa, ma anche mobilità lenta e sviluppo di una rete urbana capace di accogliere i nuovi abitanti della città.
Oltre ai 26 mila residenti, Jesolo accoglie infatti un flusso di vacanzieri enorme, che raggiunge anche le 500 mila unità nel momento di alta stagione. Non solo turisti, ma anche pendolari e proprietari di seconde case che sempre più scelgono di vivere il mare tutto l’anno. L’amministrazione comunale uscente ha deciso di intraprendere il percorso per tracciare il volto della città nei prossimi 30 anni. Il nuovo Masterplan 2050 sta affrontando attualmente una prima fase di confronto con gli operatori locali.
Il Comune, per integrare la sua crescita economica, sociale e ambientale della città, si è affidato ad Arcadis, multinazionale nella rigenerazione urbana, già impegnata in numerosi progetti a livello internazionale e nazionale (Piazzale Loreto a Milano e poi Monza, Paullo, Laveno e Mondovì).
Con loro collaborano anche Land e Decisio. «Jesolo è un tassello fondamentale del sistema metropolitano veneto: è l’unica città di mare in una regione che ha probabilmente la più grande varietà di paesaggi urbani e naturali in Europa condensati in uno spazio molto ristretto - spiega Carlo Masseroli, city executive di Arcadis Italia ed ex assessore allo sviluppo del territorio di Milano -. Rappresenta la spiaggia della "Città Veneto", il luogo dove gli abitanti di Verona, Padova o Treviso hanno trovato rifugio durante la pandemia.
Questo cambio di abitudine ha trasformato Jesolo in una città da vivere a 360 gradi, tutto l’anno. Ma perché questo modello funzioni, le dotazioni di servizi e le infrastrutture si devono adattare e i fenomeni urbani vanno affrontati con un nuovo sguardo e la giusta scala».
Il nuovo masterplan della città intende superare quanto indicato dal piano ideato nel 1997 da Kenzo Tange. «Lo sviluppo urbanistico è stato molto importante, frutto del masterplan degli anni 90, che ha ridisegnato l’aspetto generale della città - spiega Luigi Pasqualinotto, presidente del Consorzio di imprese turistiche JesoloVenice - e le strutture hanno cercato di allinearsi. Ha portato investimenti importanti anche dall’estero, che aumentano il posizionamento e fanno da traino a tutto il comparto. Jesolo ha sempre avuto la grande capacità di non accontentarsi mai, cerca da sempre di migliorarsi e puntare sulla qualità».
Serve però una condivisione di tutti gli attori della località per raggiungere i nuovi obiettivi. «La riqualificazione della città è vista di buon grado qualora le linee guida siano quelle di un turismo di qualità e sostenibile, seguendo l’Agenda 2030 - dichiara Alberto Maschio, presidente dell'Associazione Jesolana Albergatori -. Sostenibilità ed ecosistema devono essere i pilastri di riferimento e deve esserci una coerenza complessiva nella scelta del prodotto che intendiamo offrire. Se scegliamo di allargare la stagione, puntando su un turismo slow oppure bike, vanno ovviamente realizzate infrastrutture, come ad esempio piste ciclabili di un certo tipo».
«Questo è il momento giusto per agire, le opportunità ci sono - aggiunge Maschio -. Vanno fatte scelte coraggiose, Jesolo è stata e deve continuare ad essere first mover, per intercettare le innovazioni del turismo di qualità».
Grande attenzione la città intende riservare all’inclusività, da poco è stata definita “destination for All", ovvero una città aperta e accogliente per tutti. Altro segmento da seguire è quello delle vacanze dei senior fuori stagione, destinato a crescere enormemente nei prossimi anni. Intanto la stagione, con gli arrivi pasquali, è partita alla grande e ci sono buon prospettive per l’estate: si punta a migliorare i livelli del 2019.
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