Kipre-Dukcevich, il fondo QuattroR per salvare i prosciutti Principe e King’s

La via d’uscita dalla crisi del gruppo Kipre-Dukcevich, proprietario dei marchi di prosciutti Principe e King’s – 500 posti di lavoro distribuiti tra Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna – passa attraverso l’interesse manifestato dal fondo QuattroR. Di qui la decisione dei consigli di amministrazione di Kipre (Kipre Holding, Principe di San Daniele, King’s, Sia.mo.ci) di depositare ricorso ai sensi dell’articolo 182 bis della legge fallimentare, con le linee guida del piano di ristrutturazione del debito ed evidenza delle negoziazioni e dei preaccordi intervenuti.
Un’operazione, ha fatto sapere il gruppo a fine maggio, finalizzata a recuperare le risorse necessarie per l’uscita dalla situazione di crisi, con garanzie in prospettiva «per i livelli occupazionali, per il rilancio e per la fase di sviluppo». Una luce dopo mesi di incertezze seguiti alla clamorosa uscita di fine 2018 dei coniugi Mario e Sonia Dukcevich che, con un annuncio a pagamento sul quotidiano “Sole 24 Ore”, informarono della rinuncia al progetto del piano industriale di rilancio dopo il durissimo periodo di crisi economica attraversato a causa del mancato sostegno economico da parte di un istituto di credito all'interno di un pool di banche intenzionate invece a favorire gli investimenti previsti.
Una scelta, quella di parlare direttamente alla comunità finanziaria, spiegarono contestualmente i Dukcevich, «derivata dal forte attaccamento all’azienda, dalla profonda lealtà verso dipendenti e collaboratori, dal rispetto per i fornitori, dall’impegno in prima persona che prosegue ormai da settant’anni, nonché dalla volontà di agire per trovare rapidamente la migliore soluzione possibile per garantire, nel rispetto delle regole, la continuità aziendale, con senso di responsabilità e con la consapevolezza dell’importanza di essere tempestivi e operativi».
Nei giorni successivi si è quindi optato per il concordato in bianco, con la partita giudiziaria che si è poi spostata, a febbraio, dal tribunale di Modena, che ha dichiarato la propria incompetenza, a quello di Trieste. Alcune settimane fa c’è stata inoltre la nomina di un nuovo team di advisor, con l’incarico anche a consulenti del territorio.
Nel dettaglio, i professionisti che hanno lavorato a stretto contatto con il consiglio di amministrazione di Kipre e delle sue controllate sono stati, come advisor legali, Enrico Guglielmucci dello studio Finpro di Trieste e Jacopo Rapisarda (Catenaccio e Associati, Milano) e, come advisor di carattere finanziario-industriale, Matteo Montesano, commercialista pure della Finpro, e Marco Vigna Taglianti, dell'omonimo studio in Milano.
Sono state le premesse per raccogliere l’interesse di QuattroR, fondo con sede a Milano, partecipato da primari investitori istituzionali come Cassa depositi e prestiti, Inail, Inarcassa, Cassa forense, e una disponibilità di 700 milioni di euro. Entrato in azione da due anni e mezzo, QuattroR ha già chiuso importanti operazioni: l'ingresso nella reggiana Fagioli specializzata nei trasporti eccezionali, il controllo della modenese ceramiche Richetti, l’acquisizione della maggioranza della lombarda maison Trussardi con una partecipazione di circa il 60%. QuattroR, non a caso, illustra la sua mission come orientata a diventare «partner finanziario per il rilancio di aziende di medie e grandi dimensioni «in temporanea difficoltà finanziaria ma con solidi fondamentali industriali».
Il Tribunale di Trieste, preso atto della completezza della documentazione dimessa dalle società, ha quindi fissato udienza a fine giugno per l’ulteriore seguito della procedura, che dovrebbe prevedere l’assegnazione di un termine non superiore a 60 giorni per la finalizzazione degli accordi di ristrutturazione e il deposito della definitiva domanda di omologa. —
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