La bellezza che dice no alla violenza sulle donne

Pettenon Cosmetics SpA insieme a Gruppo Polis invita alla riflessione sul fenomeno per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Social Responsability, grande attenzione verso la bellezza naturale di ogni donna e gesti concreti anche nel linguaggio

PADOVA - Venerdì 23 novembre dalle 11 alle 12,30 Pettenon Cosmetics SpA, azienda specializzata in prodotti professionali per capelli, viso e corpo di San Martino di Lupari (PD), insieme a Gruppo Polis,  gruppo di Cooperative sociali per i servizi alla persona e cooperative sociali per l'inserimento lavorativo, invita all’incontro “Esaltiamo la bellezza dei gesti concreti: no alla violenza sulle donne”, per sensibilizzare e coinvolgere i partecipanti a mettersi in ascolto verso un fenomeno in preoccupante crescita e di difficile misurazione come quello della violenza sulle donne e contribuire in maniera concreta a supportare progetti dedicati al fenomeno.

Se pensiamo che la violenza contro le donne è fenomeno di difficile misurazione perché in larga parte sommerso (molto spesso si tratta di violenze dentro la famiglia, più difficili da dichiarare e denunciare, situazioni in cui  la donna si sente sola a dover affrontare un dramma che, se portato allo scoperto, sconvolgerebbe anche gli equilibri di vita di altre persone care) la fotografia del report della Regione del Veneto di giugno 2018 su dati 2017 è ancora più allarmante, si parla addirittura di una donna ogni 531.

La rete regionale dei centri ha registrato 4.733 contatti e ha preso in carico 3.107 donne, 396 in più rispetto al 2016. I nuovi casi di donne arrivate per la prima volta a bussare alla porta dei centri antiviolenza sono stati 2092 (circa cento in più rispetto al 2016): in media una richiesta di aiuto su due si è tradotta in un percorso di sostegno e protezione.

Cresce il numero delle donne che contattano i centri, ma non aumenta la percentuale di quante denunciano: solo una donna su quattro ha denunciato alle forze dell’ordine la violenza o le molestie subite.

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Pettenon Cosmetics SpA ha deciso di aprire le porte per un incontro volto alla riflessione sul fenomeno con la duplice volontà: da una parte invitare alla riflessione su un fenomeno preoccupante attraverso una fotografia reale di ciò che una donna vive nel suo percorso di distacco e conseguente riappropriazione della sua identità; dall’altro per coinvolgere cittadini, imprese, insegnanti a supportate con gesti concreti per prevenire, anche attraverso l’uso corretto della parola, del gesto, l’osservazione e l’ascolto di ciò che ci circonda, e a contribuire con una logica di Responsabilità Sociale Imprenditoriale a supportare concretamente i progetti a supporto.

“Noi ci occupiamo di Bellezza, attraverso i nostri prodotti, esaltiamo la bellezza ascoltando quello che il mercato desidera, ma non siamo sordi a ciò che ci circonda, la stessa attenzione di ascolto la diamo al territorio che ci circonda, ai disagi e alle problematiche - afferma Federico Pegorin, Ceo di Pettenon Cosmetics spa - quando ascoltiamo le testimonianze di donne come Nadia che hanno vissuto un’esperienza di violenza e un percorso di accompagnamento in Casa Viola dove dice non fanno male le botte, ma le parole, l’atteggiamento, il sentirsi un niente, provare solo vergogna un dolore enorme e insopportabile, ci si sente un bruco, sentiamo il bisogno e la responsabilità sociale di fare qualcosa di concreto e di farci portavoce anche con altri imprenditori come noi che possono fare qualcosa per supportare tutto questo”. 

E prosegue Gianni Pegorin, presidente di Pettenon Cosmetics spa. - “Ogni donna è speciale nella sua naturalità, questo un altro messaggio al quale stiamo dedicando molta attenzione, proprio come “formula” di prevenzione, attenti all’uso della parola e dell’immagine, abbiamo creato un’immagine per il diario scolastico delle scuole di San Martino, che sta diventano un progetto anche legato alle parole e al vocabolario, proprio perché la parola può ferire e condizionare. La violenza toglie la parola, nella testimonianza sentirete che le figlie di Nadia dialogano con la madre solo attraverso le lacrime, non sorridono più e non parlano più. Questo ci porta a una riflessione e a esaltare la bellezza della naturalità di ciascuno di noi, della libertà di essere se stessi. I nostri prodotti quindi diventano uno strumento per sentirsi bene con se stessi”.

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