La Cciaa Pordenone Udine sceglie Da Pozzo. Slitta la nomina della giunta

Il presidente è stato rieletto per acclamazione al vertice dell’ente camerale. Non c’è stata l’unanimità per procedere con l’esecutivo. Il consiglio si riunirà venerdì 27 ottobre

Elena Del Giudice
La foto di gruppo del nuovo consiglio camerale della Cciaa Pordenone Udine
La foto di gruppo del nuovo consiglio camerale della Cciaa Pordenone Udine

Giovanni Da Pozzo è stato rieletto per acclamazione presidente della Camera di commercio Pordenone Udine. L’ambizione, invece, di chiudere in un colpo solo la partita governance dell’ente camerale, ovvero presidenza e giunta, è andata delusa. Già partita la convocazione del consiglio che si riunirà il 27 ottobre per la votazione.

Andando per ordine, il consiglio camerale si è riunito ieri alle 11,30 a Udine per procedere all’elezione del proprio presidente. Nessun dubbio sulla candidatura di Giovanni Da Pozzo, che succede a se stesso, e che è stato il primo presidente dell’ente nato dalla fusione delle camere di commercio di Udine e Pordenone di cinque anni fa. L’elezione è avvenuta per acclamazione dopo che Massimo Paniccia, nel ruolo di componente anziano del consiglio, ha avanzato la proposta. A seguire i ringraziamenti di rito di Da Pozzo, l’intervento del segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli dell’assessore alle attività produttive della Regione Sergio Emidio Bini.

Giovanni Da Pozzo
Giovanni Da Pozzo

È stato Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, e vicepresidente della Cciaa Pn Ud nel primo mandato e componente del nuovo consiglio camerale, a proporre di procedere con l’elezione della giunta, azzerando in questo modo i 15 giorni indicati dalla normativa com intervallo di tempo tra l’elezione del presidente e quella dell’esecutivo, una modalità possibile se c’è l’unanimità. Piero Petrucco, componente del consiglio camerale in rappresentanza di Confindustria Udine, è intervenuto spiegando che sarebbe stato preferibile rinviare la nomina della giunta per consentire un approfondimento rispetto alle candidature e alle motivazioni. La proposta ha fatto venire meno l’unanimità che, come detto, era la condizione necessaria per abbreviare i tempi, quindi riunione conclusa e aggiornamento al 27 ottobre.

In Sala Valduga, poco prima delle 13, l’incontro del presidente Da Pozzo, dei 25 componenti del consiglio, dell’assessore Bini con la stampa per la presentazione formale e un primo annuncio relativo alla fusione tra le due società con compiti di promozione, storiche emanazioni dei due enti camerali di Pordenone e Udine, Concento e I-Ter, che confluiranno ora in un’unica società consortile.

Da sinistra Michelangelo Agrusti, Sergio Bini, Giovanni Da Pozzo e Massimo Paniccia
Da sinistra Michelangelo Agrusti, Sergio Bini, Giovanni Da Pozzo e Massimo Paniccia

«I cinque anni passati - ha ricordato Da Pozzo - sono stati complicati e sfidanti. Abbiamo affrontato il Covid, poi la guerra in Ucraina, la corsa dei prezzi di energia e materie prime, il ritorno dell’inflazione... Iniziamo il nuovo mandato con il riesplodere del conflitto in Medio Oriente che genererà, anch’esso, effetti sull’economia... Il lavoro non mancherà». La Camera di commercio Pordenone Udine rappresenta oltre il 70% delle imprese del Friuli Venezia Giulia e il 90% del territorio, e si impegna «a collaborare con tutte le aziende di tutti i settori». Nel salutare l’ingresso di Chiara Valduga nel consiglio camerale che vide il padre presiederlo. Da Pozzo ha voluto ricordarne l’insegnamento: «”L’economia del nostro territorio è un insieme di tante piccole nicchie” - mi disse - accendendo un faro sulla connessione che c’è in Friuli Venezia Giulia tra micro, piccole, medie e grandi imprese». E proprio questa connessione, tradotta in sistema, è il fattore vincente di questa regione, un concetto «sempre auspicato da Agrusti e Paniccia - ancora Da Pozzo - che molto si sono adoperati nel recente passato per gettare le basi della fusione tra i due enti camerali di Udine e Pordenone». Di «sistema» ha parlato anche l’assessore Bini nel ricordare il passato percorso di integrazione, e indicando il metodo alla base dell’agire per il futuro di un ente che gestisce risorse per 89 milioni di euro «in modo eccellente». La Cciaa Pn Ud «ha dimostrato la capacità di mettere assieme dei territori che rappresentano una parte molto significativa delle imprese della regione, circa il 76%, e di garantire il cammino di questa Camera di commercio unica e unita. La Regione ha lavorato molto bene in collaborazione con l'Ente camerale e continuerà a farlo, mettendo a disposizione del sistema delle imprese ingenti risorse».«Ci sono tutte le migliori condizioni per proseguire nella proficua collaborazione tra la Regione e la Cciaa», ha concluso Bini.

«La nostra è una regione complessa - ha detto Agrusti - ma siamo riusciti a trasformarla in una realtà unica e magnifica». Percorso analogo per le due Cciaa, diventate una, reso possibile «dall’aver messo a fattor comune le cose migliori e scartando quelle scadenti». «Da sempre - ha concluso Paniccia - sono a favore di ciò che unisce piuttosto che di ciò che divide. Nel ’68 Udine si divise per far nascere la provincia di Pordenone, mi fa piacere pensare che questa Cciaa abbia riunito due territori economicamente forti».

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