La Cgia di Mestre cita il dipartimento e conferma: non tutti i fondi Ue sono stati impegnati

L'associazione degli artigiani rende note le cifre ufficiali sull'utilizzo, da parte dell'Italia, dei contributi comunitari

MESTRE - Dopo la denuncia della Cgia di Mestre del 23 aprile sulla quota di fondi della Ue che l'Italia, e le Regioni, non hanno utilizzato appieno, il sottosegretario De Vincenti aveva polemizzato sulle cifre.

Oggi la Cgia torna sul tema per diffondere i dati del Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Al 29 febbraio scorso, segnala la struttura della presidenza del Consiglio dei Ministri, su una dotazione scesa a 45,8 miliardi (dai precedenti 46,5 miliardi su cui la CGIA ha elaborato i suoi dati) sono stati effettuati 44,2 miliardi di pagamenti, pari al 96,5 per cento del totale.

Ciò vuol dire che almeno fino ad oggi, non sono stati utilizzati almeno 1,6 miliardi di euro.

"Un dato, sottolineano dalla CGIA, comunque molto 'diverso' da quello presentato un paio di mesi fa dalla Ragioneria dello Stato che segnalava, sempre al 31 dicembre scorso, che i pagamenti effettuati dall’Amministrazioni centrali e regionali ammontavano al 92,1 per cento del totale dei contributi messi a disposizione dall’Ue".

“Anche se fosse vero che i finanziamenti sono stati realizzati completamente entro la fine dell’anno scorso, cosa che riteniamo comunque improbabile – proseguono dalla CGIA - è bene ricordare che non è detto che l’Unione europea li ristorerà tutti. La rendicontazione, che dovrà essere completata entro la fine di marzo del 2017, è un’operazione molto complessa e delicata che in passato non ci ha consentito di utilizzare molti miliardi messi a nostra disposizione dall’Ue”.

Per tale ragione gli artigiani mestrini sostengono che almeno 4-5 miliardi (1,6 più altri 2/3 miliardi), dei 9,3 non certificati al 31 dicembre scorso, rischiano di non essere portati a casa.

Riproduzione riservata © il Nord Est