La crisi infinita di Stefanel, al via nuovo piano rischiano in 50

Il 29 novembre il cda si riunisce per definire la nuova ristrutturazione. Prima il rinvio dell’approvazione del bilancio semestrale a causa di ricavi inferiori alle aspettative. Poi il crollo in Borsa. Quindi la decisione di rivedere l’accordo di ristrutturazione del debito. Sono preoccupati soprattutto i cinquanta lavoratori dello stabilimento di Ponte di Piave

TREVISO. Stefanel in crisi, data da segnare in rosso il 28 novembre: quel giorno sarà presentato a consiglio di amministrazione e soci il nuovo piano di ristrutturazione, dopo che gli ultimi dati di bilancio hanno appurato che la società non sta rispettando gli obiettivi che si era data.

Le ultime settimane sono state contrassegnate da una serie di notizie negative che ha messo in allarme anche i mercati. Dapprima il rinvio dell’approvazione del bilancio semestrale a causa di ricavi inferiori alle aspettative («I mesi di settembre e ottobre sono stati negativamente influenzati da un ritardato avvio delle vendite della stagione autunno-inverno 2018 a fronte di una stagione climatica sfavorevole in tutti i mercati di riferimento» ha spiegato l’azienda nella comunicazione agli investitori).

Poi il crollo in Borsa. Quindi la decisione di rivedere l’accordo di ristrutturazione del debito. Sono preoccupati soprattutto i cinquanta lavoratori dello stabilimento di Ponte di Piave: «Sappiamo che il 28 novembre è convocato il cda, ma a noi non è stato comunicato nulla» spiega una fonte sindacale, «il timore ovviamente è che la ristrutturazione comporti tagli alla forza lavoro. In questa fase tutto è possibile. Abbiamo chiesto un incontro ai vertici dell’impresa, ma ancora non ci è stato fissato. Successivamente, ci incontreremo con i dipendenti. Che l’azienda non stia vivendo un momento di buona salute è evidente, ma serve fare chiarezza il prima possibile».

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