La débâcle dei consumi: a marzo in Veneto -80%, in Fvg -75%

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-EY, evidenzia il forte impatto del Covid-19. Stabili gennaio e febbraio, ma il crollo delle vendite di marzo del -79% porta il trimestre a chiudere in flessione del -26% rispetto allo stesso periodo 2019. Lombardia la regione che ha registrato il peggior trend nel mese di marzo 2020 (-83%); in Veneto la flessione è di -80%, in Fvg -75,7

Udine - I grandi cambiamenti causati dal Covid-19 alla libertà di spostamento e agli stili di vita, uniti alle restrizioni imposte alle attività commerciali, hanno avuto un impatto significativo sui modelli di consumo e sui livelli di vendita degli operatori.

Il Centro studi Confimprese, in partnership con EY, ha avviato un Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi in Italia con una copertura di 623 aree commerciali tra: centri commerciali, outlet, high street e travel.

Sono attualmente monitorate 45 insegne e oltre 4.400 punti vendita che consolidano informazioni su 20 regioni, 111 province e 865 comuni.

I settori merceologici analizzati sono: abbigliamento e accessori, food&beverage (ristorazione servita, quick service e bar) e non food (retail cosmetica, arredamento, servizi, cultura).

«Il primo trimestre 2020 – spiega Mario Maiocchi, consigliere delegato Confimprese – si chiude con una flessione del 26% a totale mercato. Pur con una partenza positiva in gennaio al +1.3%, da fine febbraio in relazione al clima di incertezza e all’evoluzione dell’epidemia si è cominciato a registrare un rallentamento, che ha portato il totale mese a -2,9%, peggiorato all’inizio di marzo, in cui le vendite sono diminuite del -40% già prima del decreto ‘io resto a casa’ dell’11 marzo. Il conseguente blocco delle attività e degli spostamenti ha fatto sì che marzo si sia assestato al -79% con fatturati azzerati nella seconda parte del mese».

«Il crollo di marzo ha interessato in maniera differenziata i settori – commenta Paolo Lobetti Bodoni, Business Consulting Leader Italy, EY – con abbigliamento e accessori che registrano il trend peggiore (-82%), seguito da food&beverage (-78%) e non food (-74%). Questi trend sono legati in parte al fatto che alcuni operatori hanno potuto continuare le attività con un minimo di operatività durante il lockdown, oltre che ad un orientamento del consumatore verso l’acquisto di beni di più immediata necessità».

Su base geografica il calo è abbastanza simile nelle 4 macro-aree e in tutte le regioni italiane, calo che si pensa sarà destinato a persistere date le nuove disposizioni del Governo.

La serranda di un negozio chiusa dopo le nuove normative varate dal Governo per combattere la pandemia di Covid-19 coronavirus. Genova, 12 Marzo 2020. ANSA/LUCA ZENNARO
La serranda di un negozio chiusa dopo le nuove normative varate dal Governo per combattere la pandemia di Covid-19 coronavirus. Genova, 12 Marzo 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

La Lombardia è la regione che ha registrato il peggior trend nel mese di marzo (-83%), seguita da Toscana (-80,9%), Emilia-Romagna (-80,5%) e Veneto (-80%).

Flessione di poco inferiore in Fvg che si ferma a -75,7%.

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