La gara di solidarietà delle imprese trevigiane e padovane: 67 aziende offrono alloggio e lavoro ai profughi ucraini

L’invito rivolto dal Presidente di Assindustria Venetocentro, Leopoldo Destro a dare risposte concrete e immediate ai bisogni delle persone in fuga dalla guerra, per la gran parte donne, bambini e anziani, è stato già raccolto in pochi giorni dalle imprese associate delle province di Padova e Treviso, che hanno messo a disposizione 24 alloggi (circa 100 posti letto) per l’accoglienza di famiglie di profughi ucraini e 190 offerte di lavoro

Refugees fleeing war in neighboring Ukraine arrive at the Medyka crossing border, Poland, Thursday, March 10, 2022. (AP Photo/Daniel Cole)
Refugees fleeing war in neighboring Ukraine arrive at the Medyka crossing border, Poland, Thursday, March 10, 2022. (AP Photo/Daniel Cole)

PADOVA. Le imprese di Padova e di Treviso “non intendono voltarsi dall’altra parte”, per usare le parole del Premier Draghi, davanti all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e alla tragedia umanitaria che si sta verificando con l’esodo del popolo ucraino.

L’invito rivolto dal Presidente di Assindustria Venetocentro, Leopoldo Destro a segnalare la disponibilità ad attivarsi per contribuire a dare risposte concrete e immediate ai bisogni delle persone in fuga dalla guerra, per la gran parte donne, bambini e anziani, è stato già raccolto in pochi giorni da sessantasette imprese associate delle province di Padova e Treviso, che hanno messo a disposizione 24 alloggi (circa 100 posti letto) per l’accoglienza di famiglie di profughi ucraini e 190 offerte di lavoro per un’accoglienza piena, rispettosa e dignitosa delle persone nelle comunità del territorio.

Una manifestazione concreta di solidarietà e di vicinanza al popolo ucraino, che si aggiunge alle iniziative di tanti imprenditori che fin da subito si sono offerti spontaneamente, e continuano a farlo in questi giorni, per dare accoglienza abitativa e, laddove possibile, anche un lavoro, oltre a contributi economici o beni di prima necessità. E a quella di Assindustria che ha messo subito a disposizione 5 appartamenti a Roncade e a Dosson di Casier per l’accoglienza.

La mappa della disponibilità di alloggi o di lavoro per i profughi ucraini pervenuta al momento dalle imprese è stata trasmessa alle Prefetture di Padova e di Treviso per il necessario coordinamento e per una gestione ordinata, in sinergia con la Regione.

La mappa abbraccia tutti i territori: da Francenigo di Gaiarine ad Asolo, Castelfranco, Istrana fino a Monastier nel trevigiano; da Cittadella a Conselve, Villa del Conte, Saonara fino a Piove di Sacco nel padovano, oltre ai capoluoghi. Coinvolge imprese di ogni settore (metalmeccanico, arredo e design, alimentare, cartario, calzature, chimica farmaceutica, alberghi, Ict) con offerte di lavoro come addette e addetti al packaging, confezionamento e magazzino, manutenzioni generali, stampaggio e controllo qualità, lavorazione del legno, carta e legatoria, personale di sala, bar e ristorazione negli alberghi, autisti e anche informatici.

«L’aggressione dell’Ucraina scuote le coscienze di noi tutti come imprenditori e come cittadini, nella ferma condanna e nella risposta all’emergenza umanitaria che vediamo con i nostri occhi - dichiara Leopoldo Destro, Presidente di Assindustria Venetocentro -. Per questo abbiamo dato subito la nostra massima disponibilità per contribuire a sostenere in modo concreto la coraggiosa popolazione ucraina, colpita da una violenza insensata. Questo è il momento della reazione ferma, forte e della massima unità, anche nei sacrifici che saranno necessari. La risposta che sta arrivando dalle nostre imprese è un messaggio di vicinanza e di speranza per queste persone in fuga dalla guerra e per il loro futuro, un impegno civile e una responsabilità che è fondamento della cultura d’impresa che pratichiamo ogni giorno nelle nostre aziende».

«Le imprese hanno già dimostrato tante volte di essere uno straordinario baluardo di forza e di resistenza per il territorio e la comunità - sottolinea Destro -. Anche oggi vogliamo fare la

nostra parte nell’assoluta convinzione che la guerra in Ucraina ci riguarda tutti, perché Stato di diritto, democrazia e libertà sono valori irrinunciabili. Che vanno affermati, praticati e difesi, oggi più che mai».

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