La guerra dei dazi è iniziata

Dopo che gli Usa hanno fatto scattare le penalizzazioni sulle importazioni di acciaio, la Ue chiama Stati Uniti e Cina davanti al Wto. Nella guerra sulle tariffe entrano miliardi di export made in Italy

UDINE - La commissaria al Commercio, Cecilia Malmstrom, ha annunciato la decisione di avviare le procedure davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) contro la decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’Unione Europea.

Entro il 22 giugno l’Ue dovrebbe anche attivare le contromisure ai dazi di Trump che dovrebbe colpire una serie di prodotti americani con tariffe più alte.

Malmstrom ha anche annunciato la decisione di avviare le procedure legali per un ricorso al Wto contro la Cina per contestare la legislazione cinese che danneggia i diritti di proprietà intellettuale delle imprese europee.

«Dalle sei di mattina questa mattina i prodotti di acciaio e alluminio verso gli Usa sono soggetti a tariffe. L’esenzione non è prolungata, è finita», ha spiegato Malmstrom in una conferenza stampa, accusando l’amministrazione Trump di essere spinta da «puro protezionismo».

La commissaria ha ricordato che l’Ue voleva evitare questa situazione.

«Abbiamo trascorso molto tempo per cercare di presentare un’agenda commerciale transatlantica positiva come amici e alleati», ma «gli Usa non erano pronti a dialogare. Hanno cercato di spingerci a concessioni, a (accettare di) limitare il nostre esportazioni su base di quote», ha accusato Malmstrom.

L’Ue «invierà una richiesta per consultazioni al Wto» e «abbiamo iniziato la preparazione delle misure di ribilanciamento», ha detto la commissaria.

Quanto alla Cina, «non possiamo permettere a nessun paese obbligare le nostre imprese a cedere il loro sapere», ha spiegato Malmstrom.

Le imprese europee che vanno in Cina sono costrette a cedere la proprietà o l’uso dei diritti sulla loro tecnologia a entità cinesi.

Secondo l’Ue, questo è in contraddizione con le regole del Wto.

Se le consultazioni non produrranno un risultato soddisfacente entro 60 giorni, l’Ue potrà chiedere al Wto di istituire un «panel» per decidere sulla questione.

«Ci aspettiamo che tutti giochino sulla base delle regole» altrimenti il sistema potrebbe collassare. È la ragione per cui oggi portiamo sia gli Usa sia la Cina davanti al Wto» senza «schierarci con nessuno», ha detto Malmstrom.

LE REAZIONI

«Le cose si sistemeranno. Se dovesse esserci una guerra tariffaria sarebbe un disastro, ma non capiterà». Così l'ad di Fca Sergio Marchionne, ha risposto a un analista finanziario rispetto alla questione dazi.

Che preoccupa la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli. la questione dazi: «quanto sia importante l’ancoraggio dell'Italia all’Europa - sottolinea Mareschi Danieli - si evince con chiarezza proprio in riferimento a questa partita, le cui conseguenze ed effetti sul mercato sono ancora tutti da valutare. Nel frattempo, è importante che la Ue continui a rimanere unita e non cada nella tentazione di dividersi, che ponderi con grande attenzione il possibile impatto della sua risposta, valutando i rischi di una vera e propria escalation che si potrebbe estendere - conclude - anche ad altri settori industriali. È necessario mantenere aperto il dialogo con l’Amministrazione americana».

«Occorre evitare assolutamente una guerra a colpi di dazi e ritorsioni tra Unione Europea e Stati Uniti. Il settore agro-alimentare italiano sarebbe tra i grandi perdenti ed è importante continuare a discutere per trovare una soluzione al contenzioso in materia commerciale». Questo l’invito del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti,

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