La marina Usa salda Fincantieri

Il Congresso degli Stati Uniti ha saldato la decima nave del programma per 279 milioni di dollari. Allargato il progetto "sicurezza" anche ai 13 mila lavoratori delle ditte appaltatrici. Il programma ha ridotto oltre il 50% degli infortuni

La Us Navy ha assegnato al consorzio di cui fanno parte Fincantieri, tramite la sua controllata Fincantieri Marinette Marine (FMM), e Lockheed Martin Corporation, l'importo di 279 milioni di dollari relativo al completamento della costruzione della nave multiruolo 'Cooperstown'.

"Una quota significativa di questa somma - afferma una nota del gruppo - sarà di pertinenza di Fincantieri. Il finanziamento del Congresso degli Stati Uniti permette di mantenere inalterati i costi e lo schedule della nave. Il Congresso aveva precedentemente approvato un finanziamento anticipato pari a 79 milioni di dollari (advanced procurement funding) per questa unità".

Questa nave - prosegue la nota - è l'ultima delle 10 unità della classe 'Freedom' del programma, nell'ambito della partnership tra Fincantieri e Lockheed Martin. Il programma è il Littoral Combat Ship (LCS)

Nella stessa giornata Fincantieri ha fatto sapere di aver esteso il progetto "Sicurezza attiva", già in funzione con il personale esterno, anche ai lavoratori delle ditte appaltatrici che operano negli stabilimenti italiani del gruppo. 

Il progetto, che ha coinvolto oggi circa 4.000 dipendenti Fincantieri e circa 13.000 lavoratori delle ditte appaltatrici, si inserisce nell’ambito di “Verso Infortuni Zero”, il programma operativo sulla sicurezza che negli anni ha portato a una riduzione di oltre il 50% degli infortuni in azienda. L’iniziativa andrà a coprire tutti i rischi specifici presenti nei cantieri e si pone come progetto in aggiunta alla formazione obbligatoria. L’obiettivo è una sempre maggiore affermazione della sicurezza come priorità assoluta di Fincantieri, attraverso un percorso di sensibilizzazione sulle tematiche della sicurezza. 

La formazione, così come già avviene per i dipendenti interni, verrà effettuata con cadenza mensile sul luogo di lavoro, non in aula, e il “docente” sarà il Capo Cantiere che, opportunamente formato, illustrerà una scheda appositamente preparata ai propri operai, contestualizzandola e rispondendo a eventuali interrogativi.

“Sicurezza attiva”, che ha dunque l’ambizione di andare a coprire, mese dopo mese, tutti i rischi specifici presenti nei cantieri, si basa proprio sulla creazione di momenti di aggregazione volti ad affrontare aspetti diversi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il coinvolgimento diffuso di tutta la struttura produttiva, capi, tecnici e operai farà leva sulla responsabilità individuale di ognuno di ritenere la sicurezza come riferimento essenziale in tutte le fasi di lavoro.

In aggiunta alla formazione obbligatoria, Fincantieri ha deciso dunque di dotarsi di questo strumento, allargandolo anche alla partecipazione delle ditte appaltartici, per perseguire l’obiettivo primario di salvaguardare la salute dei propri lavoratori e di quelli delle ditte esterne che operano all’interno dei propri stabilimenti riducendo, fino ad eliminarli, gli infortuni sul lavoro attraverso un vero e proprio cambiamento culturale.

 

Riproduzione riservata © il Nord Est