La salute privata vale 19 miliardi
Nella classifica delle principali gruppi della sanità privata italiana infatti al primo posto compare Gruppo San Donato (1,6 miliardi di ricavi) a seguire Gruppo Humanitas (994 milioni di ricavi) al terzo posto l’emiliana Villa Maria (476 milioni di ricavi). Il primo gruppo nordestino compare solo al 12° posto, si tratta di Gruppo Salus (211 milioni)

Il Nordest non è protagonista del risiko della sanità. Ma è un target nei processi di consolidamento che stanno interessando il Paese. In tutto il quadrante nordeorientale operano nel complesso oltre 7 mila imprese, secondo i dati di InfoCamere Movimprese.
E rispetto al pre pandemia si è assistito ad un incremento significativo delle unità locali, con una crescita media del 12,46 per cento, rispetto al 2018, in piena epoca pre pandemica. In termini di attività un incremento significativo, pari al 15,8 per cento le hanno avute le strutture di assistenza, anche se nel complesso si vede una riduzione nel periodo considerato degli studi medici odontoiatri, -39,4%, e le strutture di assistenza sanitaria in senso stretto, ridottisi di un -29,7%.
Al contempo sono cresciuti invece i Servizi degli studi medici di medicina generale e i Servizi degli studi medici specialistici. Sempre in termini di crescita si registra quella delle strutture di assistenza infermieristica residenziale, aumentate in termini triveneti del 3,3 per cento.
«La conoscenza dei fenomeni economici passa necessariamente dai dati. Quando questi sono certificati e disponibili in modo puntuale, aggiornato e dettagliato – come quelli del Registro delle Imprese gestito da InfoCamere- il loro valore diventa insostituibile per capire le tendenze che governano lo sviluppo di un territorio, le sue connessioni con gli altri e per intervenire con le politiche più mirate per favorire la sua crescita» dice il direttore generale InfoCamere, Paolo Ghezzi.
Se questo è lo scenario in termini numerici, a livello di imprese private il Nordest non brilla nella classifica delle principali strutture sanitarie private italiane. Lo evidenzia un report realizzato da Adacta Adivisory che mostra come la prima struttura con ricavi significativi compaia dopo una egemonia pressoché totale da parte della Lombardia e in minima parte dell’Emilia Romagna.
Nella classifica delle principali gruppi della sanità privata italiana infatti al primo posto compare Gruppo San Donato (1,6 miliardi di ricavi) a seguire Gruppo Humanitas (994 milioni di ricavi) al terzo posto l’emiliana Villa Maria (476 milioni di ricavi). Il primo gruppo nordestino compare solo al 12° posto, si tratta di Gruppo Salus (211 milioni).
«Il predominio della Lombardia è pressoché totale nella sanità privata italiana – conferma Paolo Masotti, ad di Adacta Advisory – questo avviene per una serie di ragioni. Direi in primo luogo perché non ci sono imprenditori privati o soggetti finanziari che hanno deciso di costruire progetti di leadership in questo settore. In secondo luogo è anche una questione di popolazione, la Lombardia ha più abitanti e con Milano un sistema più evoluto per quanto riguarda i servizi. Dove infatti il Nordest non esprime dei poli aggreganti come avviene anche per altri comparti. Infine c’è anche da considerare che noi disponiamo, nel caso del Veneto e di Padova, di un importante policlinico universitario e quindi questa qualità relativa alla sanità pubblica in parte riduce la propensione alla creazione di grandi gruppi privati».
Il settore analizzato da Adacta Advisory include 7050 ragioni sociali, con quasi 19 miliardi di ricavi, con buone performance economiche (11,2% nel 2021) e una crescita 2019-2021 di 16,6% (8% il tasso annuo composto di crescita). L’Ebitda in percentuale sui ricavi, cresce invece dell’11,2%.
Analizzando ulteriormente la concentrazione, si identificano gruppi di società, i primi 18 gruppi operanti in Italia, con ricavi superiori ai 100 milioni di euro, complessivamente hanno ricavi per 6,5 miliardi, pari al 35 per cento del totale.
Di questi sette sono di proprietà di fondi/multinazionali, 11 sono in mano a gruppi familiari. A Nordest il comparto risulta concentrato in 729 società che producono ricavi per 1,68 miliardi (dato che sale a 3,234 considerando anche l’Emilia Romagna con un totale di 1258 società).
Il Nordest annovera in tutto 20 società con ricavi maggiori di 15 milioni e un gruppo, il Gruppo Salus di Verona, con 211 milioni di ricavi e 7 società controllate. Circa metà delle società più grandi appartengono a gruppi (Salus e altri non del Triveneto). Nell’ultimo triennio sono 31 i deal con target italiani, di cui sette hanno target con sede nel Triveneto più Emilia Romagna.
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