L’architettura digitale delle città intelligenti: a City Vision dati, connessioni e algoritmi

I quattro pilastri del futuro: sostenibilità, resilienza, accessibilità e inclusività. Confronto tra esperti il due dicembre nell'evento streamig organizzato da Blum e Fiera Padova
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PADOVA. Complice la pandemia, il futuro prossimo sarà sempre più SMART – smart working, smart office, smart home, smart building smart city –. Le città andranno trasformate, ripensate e rese più flessibili. E in tutto ciò i dati giocheranno un ruolo fondamentale.

“L’architettura digitale” delle città intelligenti sarà uno dei temi chiave di City Vision, in un panel dedicato a un confronto tra abilitatori tecnologici della smart city, con gli interventi di Marco Carrer, CTO Eurotech, Fabrizio Domanico, TTS Telematica Trasporti Sicurezza, Fabrizio Dughiero, presidente di SMACT, Competence Center del Nordest, Paolo Ghezzi, direttore generale InfoCamere, Susanna Jean, marketing IOT &5G di TIM e Roberto Maggio, IOT Italy Associazione italiana dell’Internet of Things.

I quattro driver che guideranno lo sviluppo delle intelligent city 

I grandi eventi della storia trasformano inevitabilmente anche i grandi centri abitati: con la pandemia le città stanno mutando, si stanno evolvendo sviluppando servizi e attenzioni che prima non si ritenevano necessarie.

Qui entra in campo l’Internet of Things su scala urbana: servono soluzioni in grado di assicurare tracciabilità, monitoraggio e raccolta dati, coniugati all’efficientamento e miglioramento di tutti i sistemi. E nello sviluppo delle intelligent city saranno quattro i driver principali: Sostenibilità: Infrastrutture sostenibili nelle diverse componenti del trasporto, dell’energia, dell’ambiente (acque, verde e rifiuti). Resilienza: Infrastrutture resilienti, cioè sensorizzate e governate, per resistere agli stress ambientali e dei grandi eventi organizzati in città. Accessibilità: Infrastrutture accessibili in termini di mobilità facilitata e reti di comunicazione fissa e mobile. Inclusività: Infrastrutture inclusive, cioè progettate attraverso meccanismi di ascolto che coinvolgano i cittadini attraverso processi partecipati alle principali scelte urbanistiche delle città.

Dughiero presenta City Vision: la città del futuro non può prescindere dal 5g

«La città “intelligente” per essere tale deve avere servizi avanzati, mobilità smart, e-commerce e logistica autonomi, dovrebbe tenere sotto controllo inquinamento, emissioni, affollamenti. E per farlo servono connessioni veloci, distribuite e con latenza minima – sostiene Fabrizio Dughiero, presidente di SMACT, Competence Center del Nordest - . La tecnologia del 5G diventa quindi un elemento fondamentale nella costruzione della città del futuro. E non solo: la città intelligente deve avere anche un’architettura intelligente, composta dei cosiddetti smart district.  Una “costellazione” di piccoli quartieri ad alto contenuto di tecnologia che contengono tutti i servizi essenziali, connessi tra di loro e che raccolgano enormi moli di dati per rendere migliori la vita di chi ci abita».

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