Electrolux definisce le regole per il green pass e Susegana proclama lo sciopero per il 15 ottobre
La decisione al termine delle assemblee. Rsu contrarie all’eccessiva “rigidità” dell’azienda che non consente di coprire l’assenza dal lavoro per mancanza dei certificato nè con ferie nè con permessi. Il 14 ottobre assemblee anche a Porcia che il 15 resterà ferma per carenza di componenti
PORDENONE. La carenza di materie e componenti prime ferma – ancora una volta – lo stabilimento di Porcia di Electrolux.
Questa volta si tratta di lamiere, in passato a mancare sono stati i chip, componenti in plastica, ecc., sufficienti a decretare lo stop alla produzione per venerdì 15 ottobre, e ad evitare al colosso del “bianco” il banco di prova del green pass.
Che sarà il tema al centro delle assemblee in programma il 14 ottobre, a Porcia.
Assemblee che si sono già svolte a Susegana e al termine delle quali le Rsu di Fim Fiom e Uilm sono state proclamate 8 ore di sciopero per venerdì 15 ottobre.
Secondo i sindacati la percentuale di non vaccinati nella fabbrica veneta sarebbe del 23% (attorno al 10/12% per l’azienda), e sarebbero emerse le difficoltà di coloro che non sono in possesso della certificazione verde di sottoporsi a tampone presso le farmacie o altri punti autorizzati.
Electrolux avrebbe inoltre chiarito di non essere intenzionata a supportare i dipendenti non vaccinati facendosi carico del costo dei tamponi o con altre modalità.
Per i rappresentanti sindacali Electrolux avrebbe inoltre assunto una posizione particolarmente rigida nell’applicazione delle disposizioni sul green pass.
L’azienda ha descritto, in una comunicazione, le modalità di verifica della certificazione e le penalità in caso di mancato possesso o esibizione del documento, a partire dalla sospensione che permarrà fino a che il dipendente non sarà in grado di esibire un certificato valido.
Lo smart working «non potrà essere utilizzato allo scopo di escludere l’obbligo di green pass», si legge nel documento delle società Electrolux.
Ai lavoratori sospesi perchè non in possesso della certificazione o si rifiutino di esibirla, non sarà concesso di “coprire” le giornate nè con ferie o permessi, e i giorni di assenza non consentiranno di maturare ferie, tredicesima, Tfr o altri emolumenti.
A Susegana la posizione aziendale, come detto, ha già fatto scattare lo sciopero.
Ora si dovrà attendere per capire cosa accadrà a Porcia.
Sul tema tamponi, utili ad ottenere il certificato, la Uilm di Pordenone intende proporre, e sarà all’esame delle assemblee con i lavoratori, la richiesta di rendere effettivamente fruibile, per i non vaccinati, la possibilità di eseguire il test, ad esempio mettendo a disposizione personale (ad esempio il medico competente) per l’esecuzione del tampone, il cui costo resterebbe a carico del dipendente.
«Il sistema oggi non è strutturato in modo tale da consentire l’esecuzione di tamponi per tutti coloro che ne hanno necessità – dichiara Roberto Zaami, segretario provinciale e regionale Uilm – e sappiamo che molti lavoratori stanno cercando da giorni di prenotare l’esame ma senza esito. Dunque, se una persona vuole recarsi al recarsi al lavoro sottoponendosi al test, deve essere messa nelle condizioni di poterlo fare».
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