Ferragamo strappa a Burberry l’ad vicentino Marco Gobbetti

Accordo con il top manager per il suo ingresso in qualità di direttore generale e amministratore delegato. Il titolo corre in Borsa, poi si sgonfia

La redazione
Marco Gobbetti
Marco Gobbetti

MILANO. Salvatore Ferragamo ha raggiunto un accordo con Marco Gobbetti per il suo ingresso come direttore generale e amministratore delegato. Lo si legge in una nota. Sostituirà Micaela Le Divelec Lemmi, a capo della maison fiorentina del lusso dal 2018.

Marco Gobbetti, attuale Ceo di Burberry, è un manager vicentino che vanta un lungo e rilevante percorso professionale nel settore luxury e fashion. Già amministratore delegato di Moschino, ha speso 13 anni nel gruppo LVMH dove ha ricoperto il ruolo di ceo di Givenchy e di Celine, prima di ricoprire l'attuale incarico nella società britannica quotata al London Stock Exchange.

Marco Gobbetti assumerà l'incarico non appena libero dai suoi obblighi contrattuali. Un consiglio di amministrazione straordinario della Salvatore Ferragamo è previsto per giovedì 1 luglio per gli adempimenti necessari.


L’annuncio, arrivato prima dell’apertura dei mercati azionari, ha scatenato reazioni diametralmente opposte: acquisti sul titolo italiano (che poi si è “sgonfiato”, chiudendo le contrattazioni a -2,67%, a 18,79 euro), pioggia di vendite su quello inglese.

«È stato un privilegio incredibile essere ceo di Burberry ed essere a capo di un team così talentuoso» ha detto Gobbetti ricordando che «come gruppo, abbiamo alzato e rafforzato il brand e il business di Burberry, continuando ad essere una forza positiva. Con Burberry rivitalizzata e saldamente su un cammino di forte crescita, sento che è il momento giusto per dimettermi».

L'identikit di Marco Gobbetti, 62 anni, nato a Vicenza, è quello di un grande conoscitore del settore, in cui ha passato l'intera carriera, in un percorso che l'ha portato alla guida di marchi prestigiosi. Laureato in economia aziendale all'Università di Washington, con un successivo master in gestione internazionale sempre negli Usa, Gobbetti lavora dal 1984 al 1989 presso Bottega Veneta come direttore commerciale negli Stati Uniti, venendo successivamente nominato diventato direttore marketing e vendite dell'intero gruppo. Nel 1989 assume l'incarico di amministratore delegato di Valextra.

Dal 1993 passa a Moschino, dove è amministratore delegato. Nel 2004 sale un altro gradino passando al gruppo Lvmh, con il ruolo di a.d. del marchio Givenchy, per poi 'traslocare' nel 2008 sempre in ambito Lvmh a capo del marchio Celine. Infine, l'ultimo incarico, diventa ceo di Burberry nel 2017.

Gobbetti lascerà Burberry solo alla fine del 2021, lavorando in questo periodo a fianco del presidente Gerry Murphy per fornire pieno supporto al team dirigenziale esecutivo in una transizione ordinata. Murphy lo ha ringraziato affermando che «Marco ha avuto un impatto trasformativo e ha stabilito uno scopo e una strategia chiaramente definiti, un team eccezionale e un forte slancio del marchio. Io e il Consiglio siamo naturalmente delusi dalla decisione di Marco, ma comprendiamo e rispettiamo pienamente il suo desiderio di tornare in Italia dopo quasi 20 anni all'estero». «Con Burberry rinvigorito e deciso su un percorso di forte crescita - ha commentato lo stesso Gobbetti - sento che ora è il momento giusto per dimettermi».

Alla guida di Burberry il top manager può vantare la crescita di circa un terzo nel valore del brand. Una performance ben conosciuta dagli investitori del titolo inglese, tanto che oggi l'annuncio della sua uscita ha prodotto un calo di circa il 9% della quotazione.

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