I sindacati alla società trentina: un patto per le riforme, oltre l'emergenza

Individuare le idee più utili e importanti lo sviluppo e la crescita economica del territorio: Cgil, Cisl e Uil incontrano la politica, il mondo sociale e quello imprenditoriale
04/05/2020 Trento, Emergenza Coronavirus, inizio della Fase 2 in Trentino. Nella foto Piazza Duomo.
04/05/2020 Trento, Emergenza Coronavirus, inizio della Fase 2 in Trentino. Nella foto Piazza Duomo.

TRENTO. Un percorso partecipativo a tappe, che verrà avviato nelle prossime settimane e che vedrà Cgil, Cisl e Uil del Trentino incontrare una serie di portatori d’interesse della comunità per individuare le idee più utili e importanti lo sviluppo e la crescita economica del territorio, evitando che la crisi dovuta all’emergenza sanitaria produca danni irreparabili soprattutto sul fronte sociale. Proposte che, nelle intenzioni, verranno poi condivise con la Giunta provinciale

Il punto di partenza è il documento Oltre l’emergenza, formulato nel corso dell’ultima assemblea dei confederali, svoltasi la scorsa settimana a Trento e alla quale hanno partecipato circa 500 delegati e delegate sindacali: al suo interno vi sono una serie di idee, dall’ambiente alla scuola, passando per sanità e infrastrutture, da implementare proprio grazie al ciclo di incontri in partenza. 

I segretari generali Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) incontreranno, in videoconferenza, l’Università di Trento, le Fondazioni Kessler, Mach e Hit, la Sovrintendenza scolastica e le rappresentanze degli studenti universitari e medi.

“Lo scopo di questa iniziativa – spiegano i tre segretari – è condividere le priorità per la ripartenza, ma anche un metodo di lavoro per costruire un patto per lo sviluppo, che consenta di guardare da subito oltre la fase dell’emergenza, affrontare le sfide che il nostro tempo ci impone individuando strategie e strumenti per la crescita economica e la coesione sociale. Per farlo, ne siamo certi, serve l’apporto di tutti ed è per questo che abbiamo deciso di aprire questo grande confronto. Il Trentino dopo questa emergenza sanitaria non sarà più lo stesso”.

Quelle che non cambiano, però, e che semmai verranno ulteriormente amplificate, sono le sfide da affrontare: il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione, la rivoluzione tecnologica e la sostenibilità ambientale.

“Con il Pil in caduta libera e la crisi economica più drammatica degli ultimi sessant’anni abbiamo la responsabilità, tutti, di affrontare i nodi strutturali dello sviluppo. Sono questioni note, ma oggi non si possono più rimandare. Anche in Trentino arriveranno ingenti risorse. Serve uno sguardo lungo che vada oltre questa emergenza se veramente si vogliono porre le basi per un Trentino più forte e competitivo nel prossimo futuro. Un Trentino che non lascia indietro nessuno”, chiosano i segretari, che pur ricordando il rapporto non propriamente idilliaco con l’attuale Giunta provinciale a trazione leghista, intendono sottoporle il frutto di questo percorso.

Dopo l’incontro con le realtà della conoscenza, mercoledì 21 ottobre sarà la volta dei rappresentanti del sociale, Consolida, CNA, Acli trentine, gli ordini delle professioni sociali e sanitarie, la Caritas e il Centro servizi per il volontariato.

Lunedì 26 ottobre toccherà al Coordinamento imprenditori, infine il 28 ottobre il confronto sarà con la Giunta delle Autonomie Locali.

“Il Trentino ha bisogno di riforme: è il tempo di condividerle, mettendo da parte le visioni di parte. Abbiamo la sensazione che la politica non abbia preso atto fino in fondo che il Covid lascerà sul campo non poche macerie. Dobbiamo pensare subito a ricostruire se non vogliamo da qui alla conclusione della legislatura un Trentino più debole e diviso, ed è ora che anche la Giunta cambia passo, lasci perdere soluzioni estemporanee e cominci a condividere le scelte”, concludono i tre segretari generali.


 

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