In Friuli Venezia Giulia l’occupazione cresce del +1,7% grazie alle donne
Tra gennaio e settembre 2024 il numero di occupati rilevato è pari in media a 527.500 unità, 8.900 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La crescita osservata ha riguardato quasi esclusivamente la componente femminile (+3,4%), 8 mila in più su base annua
Ancora segnali di tenuta dal mondo del lavoro. A dirlo i dati Istat sull’occupazione nel terzo trimestre, stabile rispetto al secondo, nonostante crescano le difficoltà dell’industria. Il dato medio tra luglio e settembre, in Friuli Venezia Giulia, è stato di quasi 530 mila occupati, un migliaio in meno rispetto al secondo trimestre, con la prosecuzione della tendenza positiva per l’occupazione femminile, ancora in crescita, e per il terziario, mentre calano gli occupati nell’industria.
L’analisi dell’Ires
A leggere i dati Istat, diffusi il 12 dicembre 2024, è il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo: tra gennaio e settembre, osserva, il numero di occupati rilevato è pari in media a 527.500 unità, 8.900 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La crescita osservata ha riguardato quasi esclusivamente la componente femminile (+3,4%), 8 mila in più su base annua.
Resta positivo il contributo dell’edilizia, con 2.100 occupati in più nonostante l’attenuazione degli incentivi, ma soprattutto quello dei servizi, con un incremento di ben 13.200 addetti. In sensibile calo invece l’industria, che perde quasi 5 mila occupati (-4.700). Segno meno, nell’ambito del terziario, per il commercio e il turismo, che hanno perso 1.300 occupati rispetto al 2023.
Disoccupazione bassa
Il tasso di disoccupazione fa segnare un lieve incremento rispetto al secondo trimestre, legato alla diminuzione degli inattivi, quindi all’aumento delle persone in cerca di lavoro (23.200), ma si mantiene su una media del 4,2% nei primi 9 mesi, contro il 4,7% del 2023. Quanto al tasso di occupazione, cioè al numero di lavoratori rispetto alla popolazione nella fascia 15-64 anni, nel terzo trimestre ha toccato il 70,4%, con il picco storico del 65,4% tra le donne.
A mitigare il boom del lavoro femminile la conferma del divario di genere nella disoccupazione, che per le donne resta più alta (4,8%, contro il 3,6% dei maschi). Note incoraggianti dal lavoro autonomo, dove prosegue il trend di crescita delle partite Iva (+0,9%), meno dalla cassa integrazione. Da gennaio a settembre l’Inps ha autorizzato 11,4 milioni di ore, il 14% in più rispetto a gennaio-settembre 2023: una domanda alimentata quasi per intero dall’industria.
Le previsioni per dicembre
Le tendenze riflesse dai dati Istat trovano conferme nei dati del report mensile dell’osservatorio Excelsior-Unioncamere, elaborati dal Centro Studi della Camera di Commercio Pordenone-Udine. La richiesta di occupazione, secondo l’indagine, si manterrà stabile nel mese in corso, con 6.230 contratti di assunzione programmati, mentre registra un calo dell’1,5% nelle previsioni relative al trimestre dicembre-febbraio.
A livello settoriale sono ancora le imprese dei servizi a sostenere la domanda di lavoro, programmando 4.400 assunzioni a dicembre (+3,8% su base annua) e 16.380 nel trimestre (+5,5%). «Sono positive in particolare le previsioni delle imprese del turismo – commenta il presidente camerale Giovanni Da Pozzo – e questo è un dato stagionale che ci fa ben sperare per le Feste e che conferma il crescente traino di questo importante settore».
Di segno opposto il dato dell’industria: con 1.820 assunzioni programmate nel mese e 8.710 nel trimestre, il settore fa segnare un calo rispettivamente del 7,1 e del 12,4% su base annua, a riprova dei segnali di crisi del manifatturiero. Un altro trend confermato dai dati riguarda il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: secondo le imprese bisognose di personale quasi il 60% delle figure cercate (3.600 su 6.200) sarà di difficile reperimento.
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