In Fvg due occupati su cinque sono over 50. «Freno a innovazione e crescita»

Confindustria Udine sulla forza lavoro della regione: ecco l’impatto dei trend demografici sulle fabbriche

Non solo la mancanza di cervelli e di braccia, ma anche una più bassa propensione all’innovazione. E quindi meno opportunità di crescita per il tessuto economico e produttivo. Confindustria Udine va alla scoperta dell’altro lato dell’invecchiamento demografico e lo fa partendo da una constatazione: più di 2 occupati su 5, in Fvg, hanno almeno 50 anni. Nel 2023 erano il 41,8% rispetto al totale degli occupati, contro il 38,2% del 2019. Parallelamente cala l’incidenza delle fasce più giovani: i lavoratori under 25 rappresentano solo il 5% del totale degli occupati, quelli della fascia di età 25-34 anni il 16,7%, i 35-49enni il 36,5%, contro il 40,8% del 2019.

L’ALLARME

«L’invecchiamento della forza lavoro, meno incline al cambiamento, fattore chiave per competizione e innovazione, riduce le opportunità di crescita». Questa la lettura di Michele Nencioni, direttore generale di Confindustria Udine. Un’interpretazione che guarda più all’aspetto qualitativo che a quello quantitativo, già di per sé preoccupante, visto che il numero di giovani prossimi a entrare in età lavorativa non compenserà le uscite dal mercato del lavoro delle classi, molto più numerose, dei nati negli anni ’60. Per Confindustria, in sostanza, non è soltanto questione di numeri, di mancanza di manodopera e di minacce alla tenuta del sistema previdenziale. «Notoriamente – dichiara Nencioni – sono i giovani a mostrare maggiori abilità e desiderio a risolvere problemi e ad essere portatori di modelli di sviluppo nuovi e a generare idee più creative. Team più giovani sono portatori di innovazioni più dirompenti, capaci di introdurre punti di discontinuità rispetto al passato. L’andamento demografico ha un forte impatto non solo sulle finanze pubbliche, ma anche sulla produttività e sulla competitività del sistema economico».

Michele Nencioni, direttore generale Confindustria Udine
Michele Nencioni, direttore generale Confindustria Udine

FVG, ITALIA, EUROPA

Quanto alla capacità di risposta del sistema regione, il Fvg sta reagendo alla stretta demografica con una costante crescita del tasso di occupazione. In regione quel tasso è salito di 2 punti in quattro anni, dal 66,6% del 2019 al 68,7% del 2023. Sette punti in più rispetto al dato nazionale, il 61,5%, ma ancora al di sotto della media del Nord Italia (69,4%) e della zona Euro, dove il tasso di occupazione è del 70%, con punte del 74,1% in Austria e del 77,2% in Germania. Margini per crescere ce ne sono, soprattutto per quanto riguarda la componente femminile. È a questa, rileva infatti Confindustria Udine, che si può ricondurre quasi per intero il divario rispetto alle locomotive d’Europa.

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MASCHI E FEMMINE

Se in Fvg il divario tra il 75,1% di occupazione maschile e il 62,2% di occupazione femminile sfiora i 13 punti, in Germania il gap si ferma a 7 punti, pur partendo da una percentuale sensibilmente più alta, l’80,8% di occupati tra i maschi,contro il 73,6% tra le donne. L’altro fenomeno, parallelo all’aumento del lavoro femminile, è quello dell’allungamento della vita lavorativa: nella fascia 55-64 anni la percentuale di occupati in Fvg è infatti salita al 62,1%, superando paesi come Austria (57,3%), Francia (58,4%) e Spagna (59,5%). In Germania, Svezia e Islanda, però, il tasso va dal 75 all’80%. Piaccia o meno, viste le dinamiche demografiche, un ulteriore invecchiamento delle classi lavorative sembra inevitabile.

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