In Fvg lievitate del 4000 per cento in un anno le richieste di ammortizzatori social
TRIESTE La crisi economica legata all’emergenza Covid ha prodotto un’impennata delle richieste degli ammortizzatori sociali da parte delle aziende del Friuli Venezia Giulia. Lo rivela il rapporto di fine anno presentato dalla direzione regionale dell’Inps, secondo il quale nel 2020 sono state presentate quasi 58 mila domande di Cassa integrazione, fra ordinaria e in deroga. Numeri da capogiro, come quelli del raffronto con il 2019: l’incremento della domanda di prestazioni relative agli ammortizzatori sociali per il 2020 è stato infatti superiore al 4000 per cento rispetto all’anno precedente.
Per la sola Cig in deroga regionale sono state più di 5 milioni le ore complessivamente autorizzate (per la precisione 5.574.581). Il numero delle domande sono state 12.533, con una percentuale delle richieste accolte che ammonta a circa il 97 per cento, per un coinvolgimento totale di 30.819 fruitori. Il discorso cambia di poco per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga Inps, ovvero le domande presentate direttamente all’Istituto dopo il 13 luglio: in questo caso il numero di istanze presentate è leggermente maggiore, pari a 13.106. Di queste ne sono state accolte 12.420 per un totale di 3.122.575 ore autorizzate. La cassa integrazione in deroga, secondo quanto emerge dal rapporto Inps, ha riguardato principalmente quelle aziende che non avevano titolo in passato ad usufruire degli ammortizzatori sociali e che sono state inserite nel programma di sostegno unicamente per l’emergenza Covid. A queste si aggiungono 1,2 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate per aziende plurilocalizzate, 674 delle quali autorizzate su 772 pervenute. Infine le richieste di Cig ordinaria: su quasi 20 mila presentate, ne sono state accolte 19.200, a favore di 335.097 beneficiari. Numeri che, sommati, portano alle 57.783 domande complessive.
C’è poi il capitolo bonus emergenziale da 600 euro. Della misura prevista dal governo attraverso i decreti “Cura Italia" e “Rilancio” e destinati a sostenere i lavoratori autonomi, le partite Iva e i professionisti, è stato fatto grande uso anche in Friuli Venezia Giulia: sono stati ben 72.332 i bonus da 600 euro erogati in Regione, pari all’1,78% del totale nazionale, mentre 30.177 sono i congedi Covid-19 destinati ai genitori dei figli in quarantena scolastica, dipendenti del settore pubblico e privato emessi dall'Inps regionale.
L’impatto dell’emergenza sanitaria è stato rilevante anche sul fronte delle entrate dell’Inps. In questo caso il flusso dei contributi previsto per quest’anno è in diminuzione del 4,4 %, corrispondente a 142 milioni di euro di entrate in meno. I valori positivi più significativi si sono registrati esclusivamente per i contributi del lavoro domestico (+20,4%) e per il pagamento dei riscatti e ricongiunzioni (+ 30,7%) che hanno inciso sulla voce delle entrate per il 5% del totale.
In aumento anche il numero dei fruitori del reddito di cittadinanza: nel 2020 a richiedere la prestazione sono stati 14.544 a fronte dei 12.617 dell’anno precedente, con un aumento del 15,3 % mentre i beneficiari sono cresciuti del 13%. Un dato in aumento, ma che dimostra come, percentualmente, in Fvg il numero di chi usufruisce di questa particolare prestazione assistenziale è inferiore rispetto al dato nazionale. Qui è Trieste a registrare il più alto numero di domande, mentre il dato più basso si registra nel pordenonese. L’importo medio mensile percepito pro capite è pari a 419 euro. Infine le pensioni: praticamente un abitante del Fvg su tre percepisce un reddito pensionistico, a riprova dell’alto tasso di invecchiamento della popolazione, con una spesa media complessiva annua per l’Istituto di previdenza regionale che per il 2020 supera i 7 miliardi di euro. —
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