La crisi della domanda adesso fa paura, Electrolux ferma gli impianti di Porcia e Susegana

Sei settimane di cassa integrazione. Ordini in forte contrazione per lo stabilimento pordenonese. A Susegana stop alla produzione per 4 venerdì

PORDENONE. Definirla una “frenata” oggi appare riduttivo: l’elettrodomestico è in picchiata. Se la caduta coinvolga l’intero settore, o solo Electrolux, al momento non è dato sapere. Ma la dimensione è tale da lasciar ipotizzare per Porcia una richiesta di cassa integrazione dal 12 settembre al 23 ottobre.

L’ufficializzazione ancora non c’è perché pare che tra azienda e sindacati sia iniziato un confronto sulle modalità di utilizzo della cig ordinaria e sulla necessità di dosare con attenzione il ricorso agli ammortizzatori, viste le regole stringenti che fissano un massimo di 52 settimane di cassa ordinaria nel quinquennio mobile, e un “tetto” di 36 mesi al totale degli ammortizzatori a cui si è avuto accesso (ovvero la somma di cassa ordinaria, straordinaria ed eventuale solidarietà, sempre nel quinquennio mobile, ovvero i 5 anni che si conteggiano a partire dalla data di attivazione e guardando indietro, ndr).

La richiesta di cigo sarà ufficializza, ma sul “come” utilizzarla il dibattito è aperto. Electrolux punta alla riduzione di orario, i sindacati obiettano: per l’Inps un’ora di cig viene calcolata come una giornata. E a colpi di “giorni”, il tetto sarebbe ben presto raggiunto. Il livello di preoccupazione su Porcia sale per almeno due ragioni: il calo degli ordini (stime parlano di una percentuale vicina al 30% rispetto al previsionale, con un saldo a fine anno pericolosamente vicino alle 750 mila apparecchiature che erano state indicate come la soglia di sostenibilità per la fabbrica), e per la già annunciata sospensione degli investimenti che erano stati annunciati per lo stabilimento di Solaro, al momento “congelati” in attesa di una «valutazione» da parte di Electrolux del piano di investimenti sui siti italiani. Piano che contiene un capitolo anche per Porcia.

Proprio questa mossa del gruppo ha determinato la cancellazione dell’appuntamento che era stato fissato a fine agosto per un incontro tra azienda e sindacati a livello di coordinamento, e che oggi non ha ancora una nuova data. Su questo il sindacato è in pressing nel sollecitare una convocazione. Il calo di ordini non sta investendo solo le lavatrici di Porcia. In percentuale sicuramente più contenuta, anche Susegana si vede costretta a rallentare.

La prima giornata di fermo della produzione scatta oggi, venerdì 9 settembre, e altre fermate sono in calendario per i restanti 3 venerdì del mese. Il budget previsionale per Susegana a fine 2022 era di 820 mila frigoriferi, oggi in portafoglio ci sono 25 mila apparecchiature in meno, pare abbastanza equamente distribuite tra quelle in uscita dalla nuova fabbrica Genesi (dedicata al più innovativo dei modelli Electrolux) e quelle realizzate dalle linee “storiche” (la prima delle quali ha chiuso la produzione proprio in questi giorni con il trasferimento degli addetti a quelle nuove).

E, ancora, nello stabilimento veneto non si prevede il rinnovo dei contratti a termine oltre la scadenza dei primi 12 mesi contrattuali. Sono circa 200 i terministi presenti, e a parte qualche figura tecnica, alla scadenza dell’annualità verranno sostituiti. Ovviamente non ci sono conferme nemmeno a Porcia: da giugno in poi, così come accadrà ne prossimi mesi, ad eccezione di qualche unità, i contratti a termine non sono stati confermati, e nemmeno sostituiti.— © RIPRODUZIONE RISERVA

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