Metalmeccanici, a giugno aumento di 137,5 euro

L’automatismo sull’adeguamento all’inflazione previsto dal contratto nazionale in vigore

Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna, in una immagine di archivio. GIORGIO BENVENUTI-ANSA -KLD
Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna, in una immagine di archivio. GIORGIO BENVENUTI-ANSA -KLD

Il confronto sul contratto è appena iniziato, e non proprio sotto i migliori auspici, ma il meccanismo introdotto in quello ancora in vigore, porta nelle tasche dei metalmeccanici, con la busta paga di giugno, 137,5 euro in più di aumento medio (al livello C3). Ne dà notizia la Fim Fvg dopo aver preso atto del dato consuntivo Istat sull’inflazione che vede l’indice Ipca, al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, al 6,9%. L’indicatore è alla base dei rinnovi contrattuali e nell’ultimo Ccnl dei metalmeccanici, firmato nel 2021 dai sindacati con Federmeccanica e Assistal, c’è la clausola di salvaguardia che, nel caso in cui l’inflazione registrata a consuntivo risulti superiore a quella stabilita in sede di stipula, consente l’adeguamento in automatico. Da qui l’aumento salariale per i lavoratori metalmeccanici pari in media a 137, 52 euro mensili, che scatterà – come detto – già nella busta paga di giugno. «Nell’arco dei quattro anni di vigenza contrattuale, 2021-2024, abbiamo incrementato del 16,2% i salari, pari mediamente a 310,92 euro», sottolinea il nazionale Fim Ferdinando Uliano

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