Legalità: alle imprese venete piace il rating, in un anno e mezzo +80% le aziende con le “stellette”

I dati dal Dossier Legalità 2019 dell’Unione Regionale delle Cciaa del Veneto. A inizio ottobre, oltre 6200 le aziende con il riconoscimento dell’Agcm

VENEZIA - Ammonta a 2,5 milioni di euro e solo in un anno sono stati investiti 1,2 milioni di euro per difendere la legalità in Veneto.

E’ questo in cifre l’impegno del Sistema Camerale Veneto congiunto con quello della Regione Veneto in questi ultimi dieci anni.

E’ ben chiara la situazione perché monitorata: la mafia in Veneto si adatta con rapidità sorprendente a tutti i mutamenti dei gusti, delle abitudini dei consumatori e del mercato, è fatta di cooperazione liquida, di alleanze non strutturali, di accordi operativi utilitaristici che cambiano con una indiscussa continuità.

Vittime certo le imprese, ma solo alcune imprese perché a molte piace stare nella legalità e a molte piace il rating di legalità del sistema camerale.

Sono, infatti, 6.210 le imprese che possono fregiarsi delle stellette della legalità, l’80% in più rispetto alla rilevazione condotta a fine aprile 2017.

Nelle visure camerali il rating di legalità è rilasciato dall’AGCM alle aziende che ne hanno fatto richiesta - e che hanno superato il vaglio dell’Autorità stessa –.

Una crescita diffusa, confermata dal fatto che, in ben 9 regioni su 20, le imprese certificate sono più che raddoppiate nel periodo considerato e che la regione “meno” dinamica, la Basilicata, è cresciuta del 42%!

All’inizio di ottobre 2018 la maggioranza delle imprese in possesso delle “stellette” della legalità si trovano al Nord (52,8%), rispetto al 19% del Centro e al 27,9% del Mezzogiorno (Sud e Isole).

Il 58% sono concentrate in cinque regioni, in testa la Lombardia (14,9), seguita dall’Emilia Romagna (13,1), dal Veneto (11,6), dal Lazio e dalla Puglia (9,3).

Oltre il 90% delle imprese in possesso del Rating di legalità è una PMI con un volume d’affari uguale o inferiore ai 50 milioni di euro e meno di 250 addetti.

Tra queste 2 imprese su 3 (66,1%) sono una piccola impresa con meno di 50 addetti e un fatturato non superiore ai 10 milioni di euro.

In base al tipo di attività, il 38% delle imprese opera nel settore dell’industria manifatturiera e circa il 20% nel settore notoriamente “sensibile” come quello dell’edilizia. La quota maggiore è costituita da Società a responsabilità limitata (57,3%), seguite dalle Spa (18,7).

"Difendiamo il sistema imprenditoriale che fa buona impresa ed è attivo ed innovativo in rete con le altre amministrazioni pubbliche – afferma Il presidente di Unioncamere Veneto Mario Pozza -. Diamo consapevolezza con la formazione sulla legalità sin dalle scuole, con i bandi e i concorsi che coinvolgono centinaia di ragazzi. Certifichiamo le buone imprese che fanno buona economia con i bilanci sociali, con le certificazioni dei prodotti e delle produzioni agricole, con il controllo delle merci prodotte e certificate, con i marchi, brevetti per la proprietà industriale, con l’assegnazione del rating di legalità che si evidenzia nel Registro delle Imprese".

Il rating di legalità, introdotto nel 2012, promuove l'introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, con l'assegnazione di un riconoscimento - misurato in "stellette" — indicativo del rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.

Il riconoscimento è rilasciato su base volontaria alle aziende che abbiano un fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio e che siano iscritte nel Registro delle Imprese da almeno due anni.

Si va da una “stelletta” a un massimo di tre “stellette”, attribuito dall’Autorità sulla base delle dichiarazioni delle aziende, verificate grazie a controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni.

Non è per sempre il rating di legalità può essere revocato in caso di perdita di uno dei requisiti base, per le buone imprese comunque ha validità solo per due anni dopodiché è rinnovabile su richiesta.

Del rating assegnato dall'AGCM, secondo quanto previsto dalla legge, si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario.

Il Registro delle Imprese ha acquisito le informazioni sul rating di legalità per continuare il processo di continuo miglioramento di qualità, completezza e trasparenza delle informazioni presenti nelle banche dati gestite dalle Camere di Commercio, perseguito attraverso l’integrazione di informazioni sulle imprese gestite da altre Pubbliche Amministrazioni.

"E’ solo una delle attività che il sistema camerale ha messo in campo, volto a difendere la competitività del sistema economico ed essere un valido partner per le imprese che vogliono fare buona impresa" conclude Pozza.

Qui il dossier:

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